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VIBO VALENTIA – “Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di ingerenza nella vita amministrativa da parte della criminalità organizzata” il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento dei Comuni di Ricadi e Joppolo (Vibo Valentia).
Per quanto riguarda il Comune di Ricadi, guidato da una civica con a capo il sindaco Pino Giuliano, secondo le inchieste che hanno portato prima alla commissione di accesso e poi allo scioglimento, sarebbe stato un centro di interessi e appetiti delle consorterie criminali e, in particolare, dei temuti Mancuso provenienti dalle vicine Limbadi e Nicotera. I due scioglimenti precedono la decisione che riguarderà, a breve, un altro comune del Vibonese, quello di Limbadi, la cui commissione di accesso agli atti ha finito da poco il suo lavoro.
Il comune di Ricadi, secondo fonti ufficiose, già da tempo era attenzionato, al fine di verificare l’eventualità di possibili influenze della criminalità organizzata nell’attività amministrativa, ma a dare la spinta finale alla decisione di inviare una commissione di accesso agli atti sono state le risultanze delle operazioni condotte dalla Dda di Catanzaro, (dai pm Marisa Manzini, Giuseppe Borrelli, Simona Rossi e Pierpaolo Bruni), contro il clan Mancuso di Limbadi. Si tratta, per l’appunto, delle operazioni Black Money, Overseas e Purgatorio che hanno portato alla luce gli interessi della cosca non solo nell’attuazione della fenomenologia criminale “tradizionale” (usure, estorsioni e danneggiamenti) ma anche nella gestione dei contatti con il mondo politico, statale, economico e imprenditoriale del territorio vibonese.
Ad appesantire l’aria che si respira sulla costa degli dei sono poi giunte nuove e ulteriori indagini della Guardia Finanza, denominate “Insider dealing” 1 e 2 secondo le quali il Gico di Trieste e la compagnia di Vibo avrebbero individuato dati e informazioni tali da far emergere come addirittura sin dal 2003 le varie amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida del comune costiero sarebbero state condizionate, o si sarebbero trovate nello condizioni potenziali di essere condizionate, dall’influenza diretta o indiretta del clan Mancuso, con puntuale riferimento al gruppo facente capo a Cosmo Michele e Pantaleone Mancuso detto “Luni”. Non è da dimenticare, tra l’altro, come tra gli arrestati nelle operazioni di questi ultimi mesi figuri anche Giovanni Paparatto, dipendente del Comune di Ricadi in passato facente parte dell’ufficio tecnico municipale.
Situazione non molto diversa a Joppolo, dove ai commissari venne dato il compito di passare al setaccio tutti i documenti che nel corso degli ultimi tempi sono stati adottati dall’amministrazione in carica retta dal sindaco, Giuseppe Dato, poi arrestato nell’ambito di una inchiesta per una truffa al Servizio sanitario nazionale, nella sua qualità di farmacista del paese, e sospeso dal prefetto proprio a seguito di quest’ultima operazione (LEGGI L’ARTICOLO).
La commissione di accesso agli atti si insediò a circa un mese di distanza dall’operazione della Dda di Catanzaro denominata “Black Money”, inchiesta dalla quale sono emerse delle presunte ingerenze da parte della cosca Mancuso di Limbadi nelle elezioni amministrative del maggio 2011 in alcuni comuni del Vibonese, compreso proprio Joppolo.
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