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POTENZA – Il disegno di legge sui Consorzi è solo il primo passo. Fra due settimane si metterà mano anche sull’Alsia e poi, successivamente, sull’Arbea. Un passo decisivo dopo i continui rinvii dell’epoca De Filippo. Pittella ci dà un taglio a cominciare dall’affidamento a Falotico della nomina di commissario straordinario unico per i tra Consorzi di bonifica. Nomina che comunque gli permette di poter scegliere tre uomini di fiducia da affidare «a costo zero», ha detto l’assessore all’agricoltura Ottati, ad ogni singolo Consorzio.
Un anno di tempo, quindi, fino ad arrivare alla completa unificazione, con un risparmio di spesa che gli uffici della Regione hanno già quantificato. Marcello Pittella ieri mattina non era presente alla conferenza stampa, neanche Berlinguer è riuscito a muoversi in tempi brevi da Marsico Nuovo. L’unico presente era Ottati, che sulla questione Falotico non ha avuto molto da dire se non che si tratta dell’uomo giusto. Al di là delle questioni politiche e familiari. “Cambiale” o meno Falotico «con il suo curriculum, è fatto apposta per far fronte al problema, come sindacalista – aggiunge Ottati – ha esperienza. A noi interessa soprattutto lanciare un segnale di discontinuità con il passato. D’altronde Falotico più volte è stato voce critica sulla gestione dell’agricoltura in Basilicata». Il riferimento di quest’ultima frase ha un senso effettivamente politico. La questione e la discussione sui Consorzi di bonifica è sempre stata la mina vagante della gestione De Filippo. Più volte portata in consiglio e quasi ogni volta rinviata o rispedita alle commissioni. Pittella, effettivamente, ne ha fatto uno dei cavalli di battaglia in fase elettorale e resta indubbia la necessità di riformare l’intero sistema. Alsia e Arbea quindi saranno le prossime e lì la prima cosa da fare è cercare di razionalizzare le competenze. Trasferirne alcune ad altri enti e sostanzialmente abbattere i costi. In ogni caso, stando a quanto ha detto Ottati ieri nella sala Verrastro, Falotico dovrà raggiungere, in sei mesi, sei obiettivi necessari alla possibile unificazione dei Consorzi. In primo luogo c’è da accertare i patrimoni e le spese effettive e successivamente far partire una fase di risanamento dell’intera macchina organizzativa. A fianco a questo c’è anche da fare una ricognizione dei beni a disposizione del Consorzio. Tutte cose che «fra due settimane – dovrebbero già darci qualche elemento di verifica delle funzioni». In più Ottati ha assicurato che avere un commissario straordinario non peserà sulle tasche dei lucani, almeno non in maniera diretta: «Il commissario – ha detto – sarà pagato con i fondi stessi del Consorzio».
Perché la maggiore criticità sono i soldi, Ottati l’ha ribadito che «i conti dei non sono in ordine, nonostante sembri il contrario».
C’è bisogno quindi di fare ordine, nonostante questo comporti fare i conti con la questione dei crediti nei confronti degli agricoltori, gli stessi che spesso lamentano mancanza di servizio a fronte delle quote pagate al Consorzio. E questo, che è uno dei punti più delicati di tutta la faccenda, è allo studio: «Stiamo cercando — ha ribadito Ottati – di analizzare la mancanza di entrate. Ma per fare questo dobbiamo mettere tutto nero su bianco. È ovvio che adesso troveremo il modo di riscuotere i nostri crediti».
Dunque altre due settimane per vedere i primi risultati anche sull’Alsia mentre per quanto riguarda l’Arbea Ottati ha annunciato una visita per il 10 di febbraio.
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