REGGIO CALABRIA – «Che si è messo ed ha fatto 80 assunzioni all’Arpacal Vincenzo Mollace». La delibera numero 469 del 29 aprile del 2010 dell’Arpacal è stata posta all’attenzione degli investigatori nell’ambito di una informativa che ha fatto luce su intrecci borderline tra politici, uomini dei clan e dirigenti pubblici.
Il nome di Vincenzo Mollace (fratello di Francesco, l’ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, ora alla Corte d’Appello di Roma), prima come Presidente della Comunità Montana Orientale e poi come direttore dell’Arpacal, è più volte richiamato nelle 1850 pagine delle carte stilate dai Carabinieri. A parlare di assunzioni all’Ente regionale per l’ambiente è il sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi che, in ottimi rapporti con Mollace, richiama diverse volte le assunzioni che sarebbero state gestite direttamente dal professionista, e professore universitario. Sono gli stessi investigatori a valutare la veridicità delle affermazioni di Giorgi verificando l’esistenza di una delibera avente ad oggetto: “approvazione verbali e graduatoria finale di merito della selezione pubblica per titoli ed esame , per la formazione di una graduatoria a validità triennale da utilizzare per il conferimento di eventuali incarichi a tempo determinato di operatore tecnico specializzato – conduttore mezzi nautici, firmata dal Direttore Generale Vincenzo Mollace. Nei dialoghi dell’ex sindaco di San Luca sembra si pongano le assunzioni e alcune decisioni di far lavorare qualcuno all’interno dell’Arpacal come una rivalsa politica per Mollace.
«Poteva venire Mollace – dice intercettato l’allora primo cittadino di San Luca Sebastiano Giorgi – e prendere mio nipote pure che lo prendeva per guidare…si è preso un ragazzo che ha l’età di mio nipote …manco ha detto…a Reggio sai chi viene a fare le cause dell’Arpacal? ..gli avvocati di Catanzaro …ma io non pretendo che tu me li dai a me..ma io non pretendo che tu mi rompi i ciglioni ogni due settimane ..” e quando che vuole le primarie..e quando che vuole le “europee”». Tutto quindi rientrerebbe in un preciso disegno politico in cui l’ex amministratore di San Luca, finito in manette nell’ambito dell’operazione “Inganno” dice che Enzo Mollace ha fatto assumere 80 persone all’Arpacal oltre a sostenere che Giuseppe Nirta, alias “terribile” sarebbe intimo amico con lo stesso Enzo Mollace.
«Mollace – dice Giorgi in una conversazione intercettata – prese 4000 voti, però non è salita la sua lista, però è Direttore dell’Arpacal. Se non si è “nel giro”, non si ottengono posti di lavoro».
Dunque oltre all’influenza nell’ambito della Comunità Montana Vincenzo Mollace avrebbe, stando a quanto riportato nelle discussioni del sindaco di San Luca, anche una notevole influenza su possibili assunzioni all’Arpacal. Stando alle parole di Giorgi erano stretti i rapporti tra lui ed il professore Mollace, talmente stretti che, nonostante di parte politica avversa al Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti è lo stesso Mollace in una occasione a chiamare il sindaco Sebastiano Giorgi per dirgli «che deve mandargli gli atti contenenti le richieste di finanziamento effettuate in merito al “dissesto idrogeologico”ed in merito alla “Fondazione Alvaro”».
REGGIO CALABRIA – «Che si è messo ed ha fatto 80 assunzioni all’Arpacal Vincenzo Mollace». La delibera numero 469 del 29 aprile del 2010 dell’Arpacal è stata posta all’attenzione degli investigatori nell’ambito di una informativa che ha fatto luce su intrecci borderline tra politici, uomini dei clan e dirigenti pubblici. Il nome di Vincenzo Mollace (fratello di Francesco, l’ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, ora alla Corte d’Appello di Roma), prima come Presidente della Comunità Montana Orientale e poi come direttore dell’Arpacal, è più volte richiamato nelle 1850 pagine delle carte stilate dai carabinieri.
A parlare di assunzioni all’Ente regionale per l’ambiente è il sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi che, finito in manette nell’ambito dell’operazione “Inganno” e in ottimi rapporti con Mollace, richiama diverse volte le assunzioni che sarebbero state gestite direttamente dal professionista, e professore universitario. Sono gli stessi investigatori a valutare la veridicità delle affermazioni di Giorgi verificando l’esistenza di una delibera firmata dal direttore generale Vincenzo Mollace. Nei dialoghi dell’ex sindaco di San Luca sembra si pongano le assunzioni e alcune decisioni di far lavorare qualcuno all’interno dell’Arpacal come una rivalsa politica per Mollace.
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