REGGIO CALABRIA – Tre proscioglimenti e 24 rinvii a giudizio per il processo “Metropolis”. Stralciata la posizione dell’irlandese Fitzsimons. Nicola Rocco Aquino, Domenico Aquino e Francesco Strangio sono stati completamente scagionati dal Gip di Reggio Calabria dalle accuse mosse dalla Dda nell’ambito del processo “Metropolis”. Sono stati invece rinviati a giudizio altri 22 indagati, tra loro Rocco Morabito di Africo, l’ingegnere Bruno Verdiglione, Domenico Vallone e Rocco Aquino, oltre a ex dipendenti del comune di Brancaleone e progettisti. Per tutti e 22 la prima udienza del processo è stata fissata per il 25 marzo a Reggio Calabria. Andranno invece ad essere giudicati in rito abbreviato il prossimo 15 maggio Domenico Scipione e Giuseppe Carrozza.
L’udienza preliminare si è conclusa all’indomani del maxi sequestro da 200 milioni di euro del residence “Gioiello de mare” a Brancaleone
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“Metropolis” è l’indagine della Dda di Reggio Calabria che avrebbe disarticolato un’associazione internazionale attiva nel settore dell’edilizia per la realizzazione e lo sfruttamento di impianti turistici. L’operazione, condotta nel marzo scorso dallo Scico, dal Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria e dal Gruppo di Locri sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda reggina Nicola Gratteri, era culminata con l’emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di beni per 450 milioni di euro.
Fitzsimons, la cui posizione è stata stralciata, condannato nel Regno Unito ad otto anni di carcere per atti di terrorismo, secondo l’accusa aveva effettuato investimenti in Italia nel settore immobiliare turistico-residenziale insieme a esponenti della criminalità organizzata calabrese e, specificatamente, della ‘ndrina di Africo. Proprio nell’appartenenza al gruppo terroristico, per la Dda, è da individuarsi la provenienza dell’enorme flusso di denaro che sarebbe stato veicolato verso attività di riciclaggio. L’operazione Metropolis ha consentito di rivelare come la ‘ndrangheta, grazie alla sua forza di intimidazione, avesse assunto la gestione e il controllo, diretto o mediato, della realizzazione di decine di complessi turistico-residenziali sedenti, per la maggior parte, nella zona ionica-reggina della Calabria.