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CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha trasmesso gli atti alla Corte dei Conti relativi all’inchiesta sulla presunta truffa del Parco commerciale Romani. Nei giorni scorsi il procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, ed il sostituto Carlo Villani hanno chiesto il rinvio a giudizio delle 12 persone indagate nell’inchiesta. La trasmissione degli atti alla Corte dei Conti è finalizzata ad accertare un eventuale danno erariale provocato al Comune di Catanzaro. Tra le 12 persone indagate nell’inchiesta ci sono anche l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo (Pd); l’ex presidente degli industriali di Catanzaro, Giuseppe Gatto, e l’attuale presidente di Confindustria Calabria, Giuseppe Speziali. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di truffa, abuso e falso. L’inchiesta sul Parco Commerciale Romani è stata avviata nel 2012 dalla Guardia di finanza di Catanzaro. Al centro c’è la realizzazione dell’Ente Fiera, che prevedeva un finanziamento statale di cinque milioni di euro al Comune di Catanzaro. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla permuta fatta dalla società Argento, di cui era socio Gaetano Romani, con il Comune di Catanzaro, che acquisì due immobili di proprietà degli imprenditori Gatto e Speziali. La permuta doveva servire a compensare un debito di oltre tre milioni di euro che Romani doveva al Comune. L’inchiesta riguarda anche la decisione dell’Amministrazione comunale di centrosinistra, tramite la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare il centro fieristico nel Parco Romani.

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