FIAT-GRUPPO FCA: TORTORELLI (UILM), NUOVE SCELTE AZIENDALI NON ALLARMINO LAVORATORI MELFI
“Non ci appassiona il nuovo acronimo del Gruppo (Fca), né la scelta della sede legale (Olanda) e di quella fiscale (Gran Bretagna) e tanto meno l’individuazione delle Borse di quotazione delle azioni (New York e Milano). A noi interessa il proseguimento dei programmi per Melfi e gli altri stabilimenti italiani che restano questi, a differenza di tutto il resto, immutati”. Ad affermarlo è Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UILM Basilicata, per il quale “i dipendenti della Sata non hanno nulla da temere dalle decisioni, sicuramente epocali, del consiglio di amministrazione del gruppo presieduto da Jonh Elkann e guidato dall’amministratore delegato Sergio Marchionne e pertanto non devono allarmarsi. Lo abbiamo detto già in occasione della fusione con Crysler: si offre una dimensione altra ad un’azienda che, oltre ad avere una dimensione nazionale, si apre al mondo. Un passaggio che dal punto di vista dell’economia di scala e delle produzioni di autovetture non può che essere un fatto positivo. La sfida non deve allarmare nessuno perché non so se qualcuno se ne è accorto, ma Fiat negli ultimi anni ha mutato la propria fisionomia e noi come parti sociali più responsabili abbiamo contributo a questa trasformazione. Mentre fino a prima Fiat aveva solo dei modelli di fascia A e B, con qualche problema sulle gamme alte (tranne quelle altissime come la Ferrari), adesso si è meglio strutturata su due grandi segmenti che vedono tra l’altro in Melfi l’avamposto italiano del mercato che non può che essere quello europeo e mondiale, non italiano. Non dimentichiamo che il solo bacino europeo è insufficiente per le produzioni dei nostri stabilimenti, quello mondiale invece può dare la possibilità di poter produrre nei poli Fiat sia eccellenze che fasce medio basse”.
«Non ci appassiona il nuovo acronimo del Gruppo (Fca), né la scelta della sede legale (Olanda) e di quella fiscale (Gran Bretagna) e tanto meno l’individuazione delle Borse di quotazione delle azioni (New York e Milano). A noi interessa il proseguimento dei programmi per Melfi e gli altri stabilimenti italiani che restano questi, a differenza di tutto il resto, immutati».
Insomma, dice Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UILM Basilicata, «i dipendenti della Sata non hanno nulla da temere dalle decisioni, sicuramente epocali, del consiglio di amministrazione del gruppo presieduto da Jonh Elkann e guidato dall’amministratore delegato Sergio Marchionne e pertanto non devono allarmarsi».
«Lo abbiamo detto già in occasione della fusione con Crysler: si offre una dimensione altra ad un’azienda che, oltre ad avere una dimensione nazionale, si apre al mondo. Un passaggio che dal punto di vista dell’economia di scala e delle produzioni di autovetture non può che essere un fatto positivo. La sfida non deve allarmare nessuno perché non so se qualcuno se ne è accorto, ma Fiat negli ultimi anni ha mutato la propria fisionomia e noi come parti sociali più responsabili abbiamo contributo a questa trasformazione».