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POTENZA – In che modo sta spendendo Viggiano i soldi delle royalties è una domanda che continua a tornare ciclicamente quando si discute della gruviera Basilicata. E quando si parla di contributi elargiti ai comuni si ritorna sempre al discorso: il Comuni tendono a tenerseli stretti, evitando di coinvolgere i “vicini” anche se direttamente interessati. Ma c’è un altro aspetto che ritorna in maniera sempre più forte: il lavoro. lavoro che manca anche dove si estrae l’oro nero da vendere alla Turchia. Due giorni fa i primi segnali di tensione del 2014 si concretizzati nella lettera inviata dai disoccupati di Viggiano ad amministrazione ed Eni. In sostanza chiedono garanzie occupazionali, altrimenti sit in ad oltranza davanti la sede dell’Eni. Dall’altra parte, il 14 gennaio per essere precisi, il Comune di Viggiano ha pubblicato un bando per elargire contributi a fondo perduto alle aziende che assumono o stabilizzano i propri dipendenti. L’unica cosa che si chiede alle aziende, che possono avere anche il carattere di cooperative, è di avere domicilio fiscale a Viggiano. Ma ecco la prima novità, per la prima volta questa cosa si estende geograficamente anche alle aree vicine. Al bando potranno partecipare non solo i cittadini di Viggiano, ma anche i residenti nei Comuni del Programma Operativo Val d’Agri, Melandro, Sauro e Camastra. E non solo aziende, anche lavoratori autonomi e liberi professionisti possono ottenere i contributi.

Lo stanziamento iniziale è di 50mila euro, tre quarti di questi serviranno a stabilizzare o assumere lavoratori residenti a Viggiano, ciò che rimane vale anche per i residenti in un comune del Programma operativo. E sono tutti contributi a fondo perduto, non restituibili, erogati per 36 mesi, che è anche il tempo minimo d’assunzione per l’accesso al finanziamento.

La ripartizione prevede 800 euro di contributi per assunzioni o stabilizzazioni di uomini, 1000 per le donne. Nel caso di residenti a viggiano over 45 in disoccupazione il contributo si alza a 900 euro, mille se si tratta di donne. In caso di assunzione a tempo parziale lo stesso contributo sarà dimensionato. Il bando, si legge, sarà rifinanziato di anno in anno e sarà erogato fino all’esaurimento delle risorse. Non c’è un termine perentorio infatti, dal 14 gennaio gli imprenditori possono consegnare le domande all’ufficio protocolli del Comune.

Se è vero che si tratta di una novità il fatto che Viggiano guardi anche agli altri comuni c’è da dire che si tratta comunque di un bando “blindato”, che riguarda quasi esclusivamente i cittadini residenti. Gli stessi che grazie ad un altro bando possono ottenere finanziamenti a fondo perduto per migliorare l’efficenza energetica della propria abitazione. Eppure a Viggiano, che percepisce milioni di euro l’anno solo per aver “ospitato” i pozzi petroliferi, è anche uno di quei luoghi dove l’economia, al di là del sostegno ottenuto dalle estrazioni, stenta a sopravvivere. Per ogni azienda che apre almeno tre hanno chiuso, per non parlare dell’agricoltura che in questi territori è ormai un sogno chiuso in un cassetto. E così Viggiano continua la sua corsa allo sviluppo sfruttando quanto gli ritorna dalle estrazioni tentando di frenare la drammatica crisi occupazionale con contributi a fondo perduto. Una piccola garanzia nel mare magnum dell’oro nero che vive sotto la Basilicata.

v.panettieri@luedi.it

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