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IL mondo del cinematografo è a un passaggio epocale, un po’ come quando si è passati dalla macchina da scrivere al computer: la pellicola è stata mandata definitivamente in soffitta lo scorso 31 dicembre, per far posto al sistema digitale. La Basilicata aveva accompagnato questo passaggio attraverso lo strumento dell’Accordo di programma quadro del Mise “Sensi Contemporanei Cinema” in tandem con la Regione Basilicata, ma evidentemente molto altro è rimasto da fare per consentire al settore dell’audiovisivo di affrontare e vincere la sfida della modernità. Per questa ragione, la Lucana Film Commission ha presentato una bozza di bando, approvata in tempi rapidissimi dalla nuovo giunta regionale guidata da Marcello Pittella, per sostenere il sistema delle sale lucane in un momento cruciale per la loro sopravvivenza sul mercato. «Il percorso che abbiamo immaginato, confrontandoci anche con esercenti e addetti ai lavori, – spiega il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace – prevede misure di sostegno economico in grado sia di tutelare chi ha già provveduto a digitalizzare le sale dal 2009, sia di dare un’opportunità a chi non ha potuto farlo per mancanza di mezzi. Il bando, insomma – prosegue Leporace- nasce per accogliere tutti». Un milione di euro la somma stanziata. Una cifra importante, considerato il numero di sale presenti sull’intero territorio regionale. Potranno accedere al bando che, informa Leporace, sarà pronto appena la Lucana Film Commission avrà completato la verifica sul campo di quello che effettivamente serve e dove, le sale in attività o con un periodo di esercizio di cinque anni dal 1997 al 2013. Prevista, inoltre, anche una soglia massima di contributo: nella bozza il costo massimo ammissibile per l’adeguamento tecnologico di ciascuno schermo cinematografico non potrà superare i cinquantamila euro. «Ma attraverso la tax-credit- aggiunge il direttore della Lucana Film Commission – sarà possibile finanziare anche altri adeguamenti tecnici come la ristrutturazione delle cabine di proiezione, degli impianti e dei locali accessori, in modo tale da avere sale degne di questo nome».
Il quadro attuale parla di una ventina di sale in esercizio e di molte per cui il bando potrebbe costituire un’occasione per rimettersi “In marcia”. «E’ il caso di Ferrandina, Salandra, Melfi, Bella, Lavello che ha una lunga tradizione di cinema parrocchiale o Marconia, dove il centro Tilt sta assolvendo a una funzione di spazio di fruizione alternativa dell’audiovisivo». L’opportunità della digitalizzazione, insomma, è doppia: per gli spettatori che potranno godere di standard qualitativi più elevati e di film in prima visione anche nei piccoli centri e per gli esercenti che potranno avvantaggiarsi di un abbattimento notevole dei costi. «A cambiare, insieme al sistema di proiezione, però – sottolinea Leporace- deve essere la concezione di cinema, la sala deve essere sempre più luogo aperto alle sperimentazioni e, perchè no, ad attività altre, anche didattiche . La sfida del futuro si vince solo se all’innovazione tecnologica si accompagna un radicale cambio di mentalità e visione».
m.agata@luedi.it
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