CROTONE, 16 GEN – La Guardia di finanza di Crotone ha scoperto una truffa all’Unione europea per un totale di 742 mila euro nell’ambito dei progetti di inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. Denunciati per falso e truffa i rappresentanti legali di quattro imprese, di cui tre di Cotronei e una di Isola Capo Rizzuto.
A conclusione di una serie di controlli i finanzieri hanno accertato che le quattro imprese si erano impegnate, a fronte di un contributo, all’assunzione di 54 persone. Le indagini hanno permesso di scoprire che le aziende avevano percepito finanziamenti a carico del bilancio nazionale e comunitario, erogati attraverso la Regione Calabria. In particolare, le aziende si sono impegnate ad effettuare assunzioni, attività formative propedeutiche all’inserimento dei lavoratori ed a mantenere inalterato, per almeno un triennio, il numero il livello occupazionale.
I controlli, scattati a seguito di un’analisi di rischio effettuata grazie agli approfondimenti svolti dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi di Roma della Guardia di finanza, hanno però fatto emergere irregolarità connesse alla produzione di documentazione non veritiera attestante l’assunzione di 54 lavoratori nell’intento di trarre in inganno l’organismo pagatore.
Sono state avviate dalla Guardia di finanza anche le procedure per consentire alla Regione Calabria di procedere al recupero dei finanziamenti e per la segnalazione alla Corte dei conti dei danni erariali conseguenti alla condotta fraudolenta.
CROTONE – La Guardia di finanza di Crotone ha scoperto una truffa all’Unione europea per un totale di 742 mila euro nell’ambito dei progetti di inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. Denunciati per falso e truffa i rappresentanti legali di quattro imprese, di cui tre di Cotronei e una di Isola Capo Rizzuto. A conclusione di una serie di controlli i finanzieri hanno accertato che le quattro imprese si erano impegnate, a fronte di un contributo, all’assunzione di 54 persone.
Avrebbero dovuto svolgere inoltre attività formative propedeutiche all’inserimento dei lavoratori e mantenere inalterato, per almeno un triennio, il numero il livello occupazionale. Dalle indagini, scattate un’analisi di rischio effettuata grazie agli approfondimenti svolti dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi di Roma della Guardia di finanza, è emerso che tutto ciò è avvenuto in modo irregolare e che la documentazione che certificava le procedure era falsa.
nel frattempo però erano stati percepiti i finanziamenti a carico del bilancio nazionale e comunitario, erogati attraverso la Regione Calabria. Sono state avviate guindi le procedure per consentire alla Regione Calabria di procedere al recupero dei finanziamenti e per la segnalazione alla Corte dei conti dei danni erariali conseguenti alla condotta fraudolenta.