TARANTO – La droga per la costa ionica pugliese arrivava anche dalla Calabria. E’ quanto emerge nell’operazione portata a termine da carabinieri e guardia di finanza di Taranto.
Sono 30 le ordinanze di custodia cautelare eseguite a carico di presunti appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, di cocaina, eroina e hashish, con l’aggravante della disponibilità di armi e munizioni. Le indagini condotte sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno portato a tre canali di approvvigionamento dello stupefacente, da spacciare poi nel capoluogo jonico: uno con i narcos colombiani per il tramite della Spagna, uno barese ed uno calabrese.
In carcere è finito anche un esponente di spicco della “seconda generazione” della criminalità tarantina e altri giovani rampolli della “vecchia guardia” dei clan storici ionici. Nel linguaggio in codice la droga era indicata come “cozze”, “neve”, “dolcetto” e le operazioni di taglio “tric e trac”.
L’accusa ipotizzata nelle ordinanze di custodia cautelare (in tutto 30) è di associazione a delinquere dedita al traffico, anche internazionale, di cocaina, eroina ed hashish, con l’aggravante della disponibilità di armi e munizioni. Le indagini, avviate dai carabinieri e dalla Dda nel 2009, e corroborate, per alcuni dei principali indagati, da analoghe ed attuali risultanze dalla Guardia di Finanza in una successiva attività investigativa avviata con la Procura della Repubblica di Taranto, hanno consentito di accertare come un pluripregiudicato tarantino, temuto dalla popolazione locale per la caratura criminale, avesse imposto la propria egemonia per lo spaccio della droga, gestendo un nutrito gruppo di giovani emergenti.
E’ stato anche individuato e sequestrato un laboratorio clandestino per il taglio e confezionamento della droga ricavato in un deposito di legna in disuso. In un’intercettazione un indagato parlava della droga in suo possesso chiamandola ‘acquà, ‘birrè, ‘ostrichè, ‘biciclettà, ‘legnà e ‘Cd’. Durante le perquisizioni sono state trovate droga ed armi. Alle 10,30 i dettagli dell’operazione verranno illustrati nella sede del Comando provinciale dei carabinieri dal procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta e dal procuratore della Repubblica di Taranto Franco Sebastio.
Le indagini, avviate dai carabinieri e dalla Dda nel 2009, e corroborate, per alcuni dei principali indagati, da analoghe ed attuali risultanze dalla Guardia di Finanza in una successiva attività investigativa avviata con la Procura della Repubblica di Taranto, hanno consentito di accertare come un pluripregiudicato tarantino, temuto dalla popolazione locale per la caratura criminale, avesse imposto la propria egemonia per lo spaccio della droga, gestendo un nutrito gruppo di giovani emergenti. E’ stato anche individuato e sequestrato un laboratorio clandestino per il taglio e confezionamento della droga ricavato in un deposito di legna in disuso. In un’intercettazione un indagato parlava della droga in suo possesso chiamandola “acqua”, “birre”, “ostriche”, “bicicletta”, “legna” e “Cd”. Durante le perquisizioni sono state trovate droga ed armi.