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E’ IL caso di dire che torna il “sereno” tra il Comune di Moliterno e la Fondazione “Serenità onlus”, per quanto riguarda la realizzazione del “Centro anziani”. Dopo le varie polemiche, il botta e risposta, il ricorso al Tar, finalmente la riappacificazione con la stipula di un accordo tra le due parti (Comune e Fondazione) e il ritorno al progetto originario di ristrutturazione dell’ex scuola (Istituto Tecnico Commerciale per Geometri) per la concretizzazione dell’opera.
Salta, quindi, l’acquisto dell’hotel Minerva da parte dell’amministrazione. Nello schema di accordo, si legge che il Comune si «impegna ad avviare da subito il procedimento per la realizzazione del “Centro anziani”, adeguando entro 2 mesi e mettendo a gara, entro il termine di 3 mesi, l’esecuzione dei lavori e delle opere per la realizzazione del Centro Anziani presso l’ex Itgc – con la previsione di realizzare gli interventi previsti sul corpo C e sul corpo B (corpo scala e ascensori) così come identificati negli elaborati del progetto esecutivo approvato con delibera di giunta il 30 dicembre del 2009».
Punto successivo, l’obbligo del Comune, a «ristrutturare con ulteriori fondi il corpo A “palestra” prevedendone l’utilizzo per finalità di interesse generale, nonché per gli ospiti del “Centro servizi anziani».
Non solo, da subito «il Comune si impegna – si legge sempre nella stipula dell’accordo – a chiedere alla Provincia di Potenza, il prolungamento della durata del comodato d’uso dell’ex Istituto scolastico e l’esclusione della clausola che prevede che “l’immobile dovrà essere restituito al termine del sub comodato, nello stato in cui si trova”, oltre al consenso formale per la ridefinizione del contenuto del contratto di sub comodato con la Fondazione».
E ancora «il sub comodato d’uso gratuito in favore della Fondazione, originariamente avente ad oggetto “la parte non utilizzata dalla scuola media inferiore” dell’ex Itgc, stante anche l’avvenuto trasferimento della scuola in un altro immobile, viene rimodulato, riservando alla Fondazione la solo porzione individuata nella planimetria progettuale allegata corpo E, disposta su tre livelli e già oggetto del terzo stralcio del progetto originario del Centro Servizi Anziani, per il resto lasciando invariato gli altri contenuti del contratto di sub comodato originario sul corpo E ad eccezione dell’obbligo di manutenzione, che escludendo gli interventi strutturali, farà carico alla Fondazione». Non solo, la “Fondazione potrà disporre del solo corpo E per le sue attività statutarie anche indotte dal Centro anziani”. Inoltre si evidenzia che “l’eventuale impegno economico della Fondazione, nella realizzazione del progetto, già individuato nella scelta e dotazione degli arredi necessari al Centro Anziani, verrà valutato e calibrato dalla Fondazione, a conclusione dei lavori sul corpo B e C e sulla base di intese sul funzionamento del Centro”. Infine negli ultimi punti si evince che “l’amministrazione rinuncia immediatamente agli atti ed all’azione del giudizio presentato al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar di Basilicata e ad ogni altra azione tendente a minare la validità della Fondazione” e che “la Fondazione rinuncia alle spese di giudizio riconosciute dal Tar di Basilicata nel giudizio di merito definito con sentenza 370 del 2013”.
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