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In meno di un mese, i Vigili del Fuoco hanno effettuato due sopralluoghi – l’ultimo lo scorso 7 gennaio – nella palazzina di tre piani crollata ieri mattina, in vico Piave, a Matera: le verifiche non avevano evidenziato un pericolo tale da chiedere lo sgombero dell’edificio agli enti preposti (l’ufficio tecnico del Comune e la prefettura) che sono gli unici a poter emettere l’ordinanza.
Il giorno dopo il crollo, il comandante provinciale di Matera dei Vigili del fuoco, Eugenio Barisano, si dice «tranquillo: non ci sentiamo responsabili perchè abbiamo fatto quello che dovevamo».
Il primo «accurato sopralluogo in tutto il prefabbricato, quindi anche nei locali al pianterreno», è stato fatto dai Vigili del Fuoco lo scorso 15 dicembre.
«Al termine – spiega Barisano – abbiamo fatto una relazione dettagliata, in qui abbiamo indicato che non c’era un preoccupante quadro “fessurativo”, ma al tempo stesso abbiamo indicato alcuni adempimenti tecnici da eseguire».
Sarà quindi la magistratura (la Procura della Repubblica di Matera indaga contro ignoti per omicidio colposo) a verificare se siano stati eseguiti.
In seguito, martedì scorso, 7 gennaio, c’è stato un altro sopralluogo, richiesto da un condomino dello stabile: «Non abbiamo potuto verificare tutto l’edificio – aggiunge il comandante dei Vigili del Fuoco – perchè i locali al pianterreno erano chiusi e perchè in molti appartamenti non c’era nessuno. Comunque, dai nostri “segni” abbiamo verificato che il quadro non era cambiato rispetto al primo sopralluogo e abbiamo inviato nuovamente la relazione facendo riferimento a quella dettaglia dello scorso 15 dicembre con le relative prescrizioni».
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