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CATANZARO – I Comuni del Piano strutturale associato (Psa) di Cortale sono stati convocati lunedì alle 11 dal prefetto di Catanzaro dopo l’esposto presentato al Procuratore della Repubblica sulla contrarietà alla realizzazione della discarica Battaglina. Lo riferisce una nota del Comune di Cortale. I sindaci convocati sono Francesco Scalfaro (Cortale), Mario Deonofrio (Girifalco), Arturo Bova (Amaroni), Tonino Sciumbata (Caraffa), Francesco Fusto (Borgia), Teresa Procopio (San Floro) e Rodolfo Iozzo (Settingiano).
“L’esposto presentato dai sindaci del Psa, tranne quelli di Borgia e San Floro, insieme ai sindaci dell’Unione dei Comuni ‘Monte Contessa – riporta la nota – è stato l’epilogo di una vicenda che ha visto una successione di riunioni e proteste di tantissimi cittadini contrari alla discarica. Già il 7 novembre i sindaci si erano riuniti, insieme ai tecnici del Psa, inviando, l’11 novembre, alla Regione, richiesta di documentazione per fare luce su quanto si stava realizzando in località Battaglina, visto che nelle mappe del Psa la zona è vincolata per le falde acquifere che servono tanti acquedotti dei comuni limitrofi. Non ricevendo risposta, il 3 dicembre i sindaci hanno convocato una conferenza stampa per informare i cittadini della contrarietà alla realizzazione della discarica. Nel frattempo diversi sono stati i comitati che si sono organizzati nei comuni del comprensorio e molta la preoccupazione per le conseguenze sulla salute e l’ambiente circostante, mobilitazione che è sfociata nella grande manifestazione tenuta a Borgia nei giorni scorsi”.
“Nell’esposto – prosegue il comunicato – si mette in luce la più totale disinformazione sulla realizzazione della discarica visto che viene denominata ‘Isola ecologica’; la mancata comunicazione ai tecnici del Psa con la conseguenza che non c’è traccia, nella redazione del Psa, di una discarica che interessa ben 45 ettari di terreno; l’archiviazione del procedimento penale redatto nell’anno 2010 in cui il Comando provinciale del Corpo forestale segnalava che l’intervento, in località Battaglina, era posto in area soggetta a ben cinque vincoli inibitori assoluti: idrogeologico, paesaggistico e ambientale, usi civici, vincolo conseguente ad un incendio verificatosi nel 2007, rischio sismico, essendo classificata zona a livello 1”.
“Per tali motivi – conclude la nota – i sindaci hanno chiesto la riapertura delle indagini già avviate nel procedimento penale e di procedere per tutti i reati che saranno ravvisati nei fatti esposti”.
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