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UN post su Facebook ha trascinato nella bufera una docente universitaria a Bergamo. Lei nega, afferma che qualcuno sarebbe entrato a sua insaputa nell’account del social network. Ma intanto quella frase apparsa il 4 gennaio ha avuto un effetto devastante e non poteva essere altrimenti. Il testo apparso sulla pagina di Alessandra Szego, professoressa di Diritto penale avanzato e Criminologia, definisce «cerebrolesi» gli allievi e li invita quindi a «trasferirsi in Calabria» dove avranno «un futuro scintillante» come «consigliori della ‘ndrina». E non solo. Sotto al nome della docente si legge anche un riferimento al fatto che gli studenti «a Catanzaro siano peggio». Poco dopo la deflagrazione della polemica, il post è sparito.
Secondo una testimonianza riferita dal Corriere della Sera, «anche in classe la professoressa usa spesso toni inappropriati» e ai ragazzi «dà dei “calabresi”». E gli studenti adesso avrebbero segnalato la cosa anche alla preside di facoltà. Alessandra Szego, che all’Università di Bergamo è docente dal 2007, nega tutto e insiste sulla tesi dell’intrusione su Facebook. Ma il suo caso, ora, è tutto da valutare.
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