5 minuti per la lettura
LAVELLO – Fine anno tempo di bilanci.
Il 2013 ha visto il giro di boa nella guida della cittadina dauna con l’insediamento della giunta di centro sinistra capeggiata da Sabino Altobello.
A sette mesi dall’insediamento le forze di opposizione tirano le somme di questo primo stralcio di amministrazione.
A sparare a zero sulla attuale situazione politica e amministrativa del paese è il consigliere di opposizione, sindaco uscente, Antonio Annale «Sono passati – fa sapere Annale – ormai 7 mesi dall’insediamento di Altobello e credo si possa fare un primo bilancio sull’attività svolta. Sul piano politico appare sempre più evidente che si tratta di una maggioranza anomala, frutto di un accordo trasversale per vincere le elezioni e poi non governare, il Pd è sempre più diviso al proprio interno – una componente di riferimento all’Udc, forza che ormai è parte integrante del centro-destra e la SEL che è fuori dal centro – sinistra, volendo guardare al panorama nazionale e regionale».
Anomalia che si ripercuote «negli atti che la giunta esprime, non sappiamo se siamo di fronte ad una compagine politica che si rifà al centro-sinistra e che quindi esprime una volontà politica di riferimento ai valori del centro-sinistra nelle scelte e negli atti che produce oppure siamo in presenza di una maggioranza che si esprime con azioni singole , dei vari componenti l’esecutivo, dettate quasi esclusivamente dall’emergenza e dalle scadenze e che non ha un progetto per Lavello, una visione di insieme delle cose da fare, noi crediamo prevalga la seconda di analisi».
Per Annale il sindaco sarebbe sempre più isolato nella sua azione amministrativa e lo dimostrerebbe il fatto che alcuni consiglieri comunali preferiscono disertare le assisi consiliari e le commissioni pur di non fare brutte figure, altri lamentano lo scarso se non assente coinvolgimento nella fase istruttoria degli atti. Una situazione che ha ripercussioni «su alcune questioni importanti come le le opere pubbliche con progetti definitivi approvati e finanziamenti stanziati che sono, però, ferme da oltre un anno». Un esempio è il progetto per interventi di efficentamento energetico della pubblica illuminazione, finanziato dalla Regione per un importo di circa 300.000 euro o quello per la riqualificazione urbana per un importo di circa 2.200.000 di euro e quello per la costruzione di una struttura sportiva coperta.
Come si registrano «notevoli ritardi in ordine alla partenza di importanti iniziative, vedi la raccolta differenziata nel resto della città che doveva partire nei primi 100 giorni, invece l’avvio è previsto ai primi di gennaio 2014, ritardi che gravano sulle casse comunali con aggravi di costi sul conferimento in discarica».
Per quanto riguarda i servizi e la gestione delle tasse e tributi, «non possiamo non stigmatizzare la questione Tares che ha fatto pagare pesanti aumenti ai cittadini. Per il prossimo anno prevediamo ulteriori aumenti con il passaggio alla Trise che sostituirà l’Imu e la Tares, oltre al pagamento della mini-Imu che il sindaco Altobello farà pagare ai cittadini lavellesi per non aver deliberato, entro il 9 dicembre, l’aliquota al 4 per mille sulla prima casa».
Poi c’è sempre l’incresciosa situazione determinatasi a seguito del cambio dell’amministratore all’Astea, la società pubblica che gestisce alcuni servizi per conto del comune. Già «denunciammo – ha proseguito Annale – la nomina di un funzionario del Comune con qualifica di capo-settore, risultata poi incompatibile». In questi giorni il sindaco ha preannunciato «la revoca dell’amministratore in carica con altro dipendente comunale».
Senza entrare nel merito della vicenda, «crediamo che alla luce dei fatti è ormai dimostrato che vi è uno stato di totale confusione nell’azione amministrativa che ha fatto perdere anche quelle buone speranze che il popolo di Lavello aveva riposto nella esperienza del sindaco, in quanto abile politico e capace amministratore, e nel totale rinnovo avvenuto con la elezione di persone nuove alla carica di consiglieri comunali che avrebbero avuto, così come annunciato, un approccio meno idealistico e più propositivo ai problemi da affrontare. Purtroppo però come abbiamo detto prima si registrano solo ritardi e rinvii su alcune importanti questioni che andrebbero invece affrontate con fermezza e decisione, segno che non sempre il ricambio generazionale totale a cariche pubbliche è accompagnato da altrettanta efficienza ed efficacia nell’azione amministrativa perché è importante la conoscenza degli atti e soprattutto la storia, ma è anche vero che per superare simili difficoltà basterebbe oltre all’impegno nel leggersi le carte una passione verso la gestione della cosa pubblica che non si acquista ma si costruisce con il tempo, l’esperienza e soprattutto la militanza in quegli organismi chiamati partiti e che sempre più spesso oggi sono considerati, con la nuova terminologia, liquidi, cioè del chi entra e del chi esce, con una non meglio definita struttura organizzativa e di chi non si risponde a nessuno e a niente del proprio operato» Insomma oggi si può «dire che l’amministrazione Altobello si sta sempre più caratterizzando per una attività di “ordinarissima e mediocre amministrazione” e pertanto consigliamo al sindaco di mettere più il naso e le orecchie fuori dal palazzo e provare ad ascoltare i cittadini».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA