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MATERA – Il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le alluvioni di ottobre e dicembre in Basilicata, sarà deliberato nel primo Consiglio dei ministri utile dell’anno 2014.

Lo ha garantito ieri al Quotidiano, il vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il quale ha spiegato che l’ulteriore rinvio di un provvedimento atteso ormai da 80 giorni, è dovuto a ragioni di ordine meramente burocratico. «Il provvedimento -spiega Bubbico- con le relative poste finanziarie deve essere registrato alla Corte dei conti a valere sull’anno finanziario 2014, per ragioni di ordine contabile. Quindi, si deve necessariamente attendere il primo Consiglio dei ministri del nuovo anno».

Bubbico ha assicurato che «sul caso lucano, c’è la massima attenzione della Protezione civile nazionale -ha proseguito il senatore- domani (oggi per chi legge ndr) lo confermerà anche il prefetto Gabrielli, durante la visita a Montescaglioso. Infatti, il dipartimento della Protezione civile nazionale, dopo la richiesta della Regione Basilicata, ha consegnato l’esame istruttorio con parere positivo per il riconoscimento delle calamità nel territorio regionale».

Quindi, si tratterà solo di attendere qualche giorno per l’entrata in esercizio del nuovo anno finanziario. Intanto, dal presidio degli alluvionati in piazza Vittorio Veneto proseguono lo sciopero della fame, almeno fino a stamane, quando cercheranno di incontrare Gabrielli per avere rassicurazioni anche direttamente da lui. Ieri sera, l’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Salvatore Ligorio, ha voluto consegnare personalmente al presidio degli alluvionati, nelle mani del portavoce Gianni Fabbris, i proventi delle offerte della messa di Natale in piazza. Si tratta di 350 euro, frutto della grande solidarietà dei cittadini di Matera, che andranno nella cassa comune per le varie necessità del comitato. L’arcivescovo ha consegnato anche una lettera in cui ribadisce la sua solidarietà e  la vicinanza della Chiesa materana alla loro civile protesta.

Da giovedì sera allo sciopero della fame di Fabbris, iniziato alla vigilia di Natale, si sono aggiunti altri due attivisti del comitato. Si tratta di Carmine Sgambato, agricoltore 67enne che conduce l’azienda “Di Grottole” insieme al suo nucleo familiare in contrada Marinella a Metaponto. Carmine ha più volte negli anni scorsi (da almeno15 anni) denunciato a tutte le autorità e le istanze politiche e istituzionali possibili i rischi della tenuta di quell’area in caso alluvione. L’altro è Antonio Melidoro, avvocato, presidente del consiglio comunale di Nova Siri e coordinatore per l’Anci dei consigli comunali del Metapontino. Segue la vertenza che sta conducendo il Comitato per la Difesa delle Terre Joniche fin dall’inizio e più volte è intervenuto per promuovere il coinvolgimento delle istituzioni territoriali e facilitare il rapporto fra i Comuni e le esperienze dei cittadini. Melidoro, dovendo seguire importanti impegni professionali e istituzionali, condurrà la protesta da Nova Siri.

Dopo l’iniziativa di ieri della celebrazione della Messa Solenne del Natale presso il presidio del Comitato, il coinvolgimento di un rappresentante delle istituzioni nella forma di lotta dello sciopero della fame è un ulteriore segnale importante per il rafforzamento dell’iniziativa che vede sempre più partecipi gli agricoltori ed i cittadini colpiti del territorio come testimonia la presenza di un agricoltore.

«Ci attendiamo che nel Consiglio dei Ministri -spiega Fabbris- il Governo Letta metta fine alla odiosa ingiustizia che ci vede attendere i suoi provvedimenti da troppo tempo e li emetta dotandoli di adeguate risorse finanziarie, come chiede la petizione che sta raccogliendo migliaia di firme (fra le altre quella dell’arcivescovo di Matera Monsignor Salvatore Ligorio ed il presidente della Regione Marcello Pittella) e come chiede un messaggio che lo stesso Pittella ha inoltrato al presidente Letta». Oggi il presidio degli alluvionati si trasferirà a Montescaglioso, «a Gabrielli chiediamo notizie concret non inutili passerelle», ha concluso Fabbris.

a.corrado@luedi.it

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