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NOVA SIRI – E’ una certezza totale, come quelle della matematica: don Serafino La Sala lascerà a Nova Siri un segno indelebile. E’ facile sentire il sapore della retorica in parole come queste, ma non sarebbero state scritte se non si fosse notata, sul volto di decine di persone, la stessa e identica espressione di spontaneo dispiacere.
Non c’è persona, di qualsiasi età, corrente politica o provenienza territoriale che non abbia cambiato (in peggio) l’espressione del volto, nell’apprendere la notizia che si è diffusa informalmente nei giorni scorsi. Don Serafino lascia Nova Siri. La notizia informale, diventerà ufficiale oggi, quando il sacerdote la comunicherà ai fedeli nelle celebrazioni con una lettera di cui pubblichiamo ampi stralci in pagina. Dal prossimo 12 gennaio sarà il prete di Episcopia.
Se ne va dopo più di quattro anni. Tanti ne ne sono trascorsi dal 18 ottobre 2009, quando, assieme a don Mario La Colla, iniziò la sua esperienza a Nova Siri. Aveva 25 anni ed era stato ordinato sacerdote solo tre mesi prima; era tutto nuovo, una sfida non facile, che è presto diventata, però, una bellissima avventura.
Di lui si potrebbe dire tanto, ma più delle parole parlano le immagini di contentezza e comunità che si scrutano sul suo profilo Facebook. Anche così, attraverso un uso “disinibito” e creativo dei social network, don Serafino ha scardinato subito ogni senso di distanza tra sacerdote e comunità. Arrivato a Nova Siri, ha saputo essere padre, fratello e amico di molti, non solo tra i suoi coetanei. Si è fatto conforto per gli anziani, maestro per i più piccoli, ma, soprattutto, non gli è stato difficile essere ragazzo tra i ragazzi.
Eppure non è mai stato, il suo, un giovanilismo sterile  e fine a se stesso, ma ha sempre portato con sé una passione educativa profonda e sentita. Don Serafino ha fatto breccia prima con le sue doti umane: il faccione tondo, il sorriso pronto, l’eloquio semplice ma colto, la parola di conforto (o forse, più che di conforto, di compagnia e di amicizia) per ciascuno. Ma poi, attraverso questo “primo ponte”, ha saputo comunicare la pienezza della “bella notizia” cristiana nelle menti e nei cuori di tanti. La fiducia conquistata, la sua simpatia “a pelle” sono stati il viatico per rapporti sempre costruttivi con tutti. Ma una sintonia, una forza particolare, quello che nel lessico religioso si chiama “carisma”, è forse particolarmente legato al suo rapporto con i giovani. A Nova Siri li ha letteralmente conquistati. Nessuno, forse nessuno, potrà dire di non sentirsi, dal 6 gennaio, un po’ orfano di don Serafino. Tanti, in cuore, sperano che sia solo un “arrivederci”.
Pino Suriano

NOVA SIRI – E’ una certezza totale, come quelle della matematica: don Serafino La Sala lascerà a Nova Siri un segno indelebile. 

 

E’ facile sentire il sapore della retorica in parole come queste, ma non sarebbero state scritte se non si fosse notata, sul volto di decine di persone, la stessa e identica espressione di spontaneo dispiacere.Non c’è persona, di qualsiasi età, corrente politica o provenienza territoriale che non abbia cambiato (in peggio) l’espressione del volto, nell’apprendere la notizia che si è diffusa informalmente nei giorni scorsi. Don Serafino lascia Nova Siri. 

La notizia informale, diventerà ufficiale oggi, quando il sacerdote la comunicherà ai fedeli nelle celebrazioni con una lettera di cui pubblichiamo ampi stralci in pagina. Dal prossimo 12 gennaio sarà il prete di Episcopia.Se ne va dopo più di quattro anni. Tanti ne ne sono trascorsi dal 18 ottobre 2009, quando, assieme a don Mario La Colla, iniziò la sua esperienza a Nova Siri. Aveva 25 anni ed era stato ordinato sacerdote solo tre mesi prima; era tutto nuovo, una sfida non facile, che è presto diventata, però, una bellissima avventura.

Di lui si potrebbe dire tanto, ma più delle parole parlano le immagini di contentezza e comunità che si scrutano sul suo profilo Facebook. 

Anche così, attraverso un uso “disinibito” e creativo dei social network, don Serafino ha scardinato subito ogni senso di distanza tra sacerdote e comunità. 

Arrivato a Nova Siri, ha saputo essere padre, fratello e amico di molti, non solo tra i suoi coetanei. Si è fatto conforto per gli anziani, maestro per i più piccoli, ma, soprattutto, non gli è stato difficile essere ragazzo tra i ragazzi.

Eppure non è mai stato, il suo, un giovanilismo sterile  e fine a se stesso, ma ha sempre portato con sé una passione educativa profonda e sentita. Don Serafino ha fatto breccia prima con le sue doti umane: il faccione tondo, il sorriso pronto, l’eloquio semplice ma colto, la parola di conforto (o forse, più che di conforto, di compagnia e di amicizia) per ciascuno. 

Ma poi, attraverso questo “primo ponte”, ha saputo comunicare la pienezza della “bella notizia” cristiana nelle menti e nei cuori di tanti. La fiducia conquistata, la sua simpatia “a pelle” sono stati il viatico per rapporti sempre costruttivi con tutti. 

Ma una sintonia, una forza particolare, quello che nel lessico religioso si chiama “carisma”, è forse particolarmente legato al suo rapporto con i giovani. A Nova Siri li ha letteralmente conquistati. Nessuno, forse nessuno, potrà dire di non sentirsi, dal 6 gennaio, un po’ orfano di don Serafino. 

Tanti, in cuore, sperano che sia solo un “arrivederci”.

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