X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

LOCRI (RC) – Servirà un’altra perizia per stabilire la causa del decesso di Sara Sarti, la bimba pisana di tre anni e mezzo morta nell’agosto del 2009 all’ospedale di Locri (Reggio Calabria) durante un soggiorno di vacanza dai nonni materni. Lo ha stabilito il gup del tribunale di Locri che giudica con rito abbreviato la pediatra Maria Maria Teresa Sabatino. Prossima udienza il 9 gennaio, per il conferimento dell’incarico. 

Altri due medici del pronto soccorso sono invece a processo con rito ordinario (LEGGI L’ARTICOLO). Nell’ultima udienza il nonno della piccola ha testimoniato ripercorrendo le ultime ore di vita della nipote, visitata il giorno prima della sua morte, rimandata a casa e poi deceduta in seguito a uno choc settico. Il legale della famiglia, l’avvocato Giovanni Frullano, spiega che per la morte di Sara è sorto un ulteriore procedimento penale scaturito da un nuovo esposto dei genitori: risultano indagati altri due sanitari in servizio di guardia medica, che visitarono la bimba il giorno prima. 
“Dopo 4 anni e mezzo dalla morte di Sara – spiegano i genitori della piccola, Alessandro Sarti e Caterina Nicita – è necessario fare un’altra perizia. E’ come ricominciare dall’inizio, ma sappiamo bene che non c’è scelta. Siamo esasperati dalla lunghezza del processo. Sia chiaro che le conclusioni dei nostri consulenti sono già di una chiarezza sconfortante: Sara sarebbe viva se fosse stata assistita e curata ed è morta solo perchè la sua sofferenza è stata ignorata quando si è presentata con i nonni all’ospedale di Locri da cui è stata mandata via per poi morire poche ore dopo”.
Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE