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ARENITE, asma cronica, allergie. E’ la “cartella clinica” del residente tipo di Bucaletto. Non mancano casi di tumore, proprio alle vie respiratorie, o di malattie gravi che provocano insufficienza respiratoria. Di persone letteralmente intubate, allettate e con tanto di bomboletta d’ossigeno dietro, nelle abitazioni della Cittadella se ne incontrano abbastanza. E’ evidente che qualcosa non va.
I cittadini lo denunciano da anni ormai, chiedendo più volte uno screening alla Regione Basilicata. E ogni volta arrivano promesse che poi non vengono mantenute. Cosa sia a determinare una situazione simile nessuno lo sa con precisione. Di studi, in merito, non ne sono mai stati fatti. Né è facile quantificare i casi. Anche perché a Bucaletto, “terra di nessuno” come la definiscono i suoi stessi abitanti, la gente continua ad andare e venire. L’abusivismo – denunciano – persiste e di vecchi terremotati ne sarebbero rimasti davvero in pochi, sebbene si continui a dire che non ce ne sono proprio più. Trenta, venti o dieci anni a Bucaletto possono essere ugualmente letali. E ovviamente la causa non è solo nei fumi della Sider. La coltre scura, certo, fa paura. Ma inquietano allo stesso modo i tetti in amianto sotto il quale gente ha dormito per giorni e giorni. Le polveri che fuoriuscivano dai prefabbricati fino a un anno fa abbattuti e lasciati a marcire a cielo aperto. Fino a quando, poi, l’ennesima denuncia tramite la stampa, non ha costretto l’amministrazione ad agire in fretta. Ora come ora di materiale di risulta e nuvole d’amianto in giro non se ne trovano. Ciò non significa che i cittadini si sentano tranquilli. C’è ancora chi aspetta di essere trasferito dal proprio prefabbricato ritenuto “anti igienico” dall’Asp, con tanto di certificato. Eppure si tratta di una persona con gravi problemi respiratori, dovuti a sostanze che si trovano nel legno.
Da Bucaletto a Betlemme, a Rione Lucania. Queste le zone messe sotto osservazione dall’ultima campagna di monitoraggio dell’Arpab. Pare che ci sia un dialogo tra queste zone della città tramite i comitati di quartiere per cercare di capirne di più e, nel caso, intervenire in qualche modo. Al momento la situazione di allarme più evidente resta quella di Bucaletto dove, tra l’altro, nuovi palazzi sono sorti proprio di fronte alla Sider.
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