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CATANZARO – Rosanna Squillacioti lascia la poltrona di direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria. La notizia non è ancora ufficiale, ma pare che la lettera di dimissioni della manager sarebbe già in mano al presidente della giunta regionale, Peppe Scopelliti. A dare l’accelerata alla chiusura del “caso” è stato il Comitato di consulenza giuridica, che, sollecitato dalla giunta regionale ad intervenire sulla vicenda, ha espresso parere negativo sull’incarico in questione, assegnato alla Squillacioti nonostante la stessa avesse beneficiato degli incentivi dell’esodo, quindi in violazione dell’articolo della legge n. 34 del 2010, secondo cui “a coloro che beneficiano della presente legge è fatto divieto assoluto di instaurare rapporti di lavoro o stipulare contratti per il conferimento di incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca, a qualunque titolo, con la Regione e con gli enti, aziende e società regionali, per i cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro”. 

Da qui la presunta incompatibilità già costata, alla stessa Squillacioti, un avviso di garanzia per truffa, e al dirigente regionale del dipartimento Salute, Antonino Orlando, anche per abuso d’ufficio, avendo quest’ultimo, secondo il sostituto procuratore, Gerardo Dominijanni, omesso di inviare alla Giunta regionale la delibera di sospensione dall’incarico di Dg della Squillacioti, predisposta dai dirigenti di settore del proprio Dipartimento e a lui comunicata. Accuse già rigettate dagli indagati nel corso dell’interrogatorio che li ha visti comparire davanti al magistrato affiancati dai rispettivi difensori di fiducia, gli avvocati Nunzio Raimondi e Mario Cilurzo, con tanto di documenti ritenuti utili a supportare la propria estraneità ai fatti contestati. Ieri le dimissioni, a chiusura del principale capitolo della vicenda.
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