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POTENZA – I parlamentari lucani del pd ci provano con un emendamento. la questione del bonus idrocarburi e lo “scippo” potrebbe essere evitata tramite la modifica dell’articolo 45 della legge 99 del 2009, ovvero il famoso passaggio che estende anche alle regioni in un cui operano i rigassificatori la possibilità di accedere al Fondo unico nazionale per la riduzione del prezzo degli idrocarburi. L’unico problema adesso per i parlamentari è che siamo fuori i tempi massimi per la presentazione degli emendamenti sulla legge di stabilità. Ma ancora tutto non è detto. In questo emendamento si cerca sostanzialmente di invertire la rotta riconsegnando alla Basilicata quanto gli spetta. C’è un passaggio chiaro ed è questo: “Con  decreto  del  Ministro  dell’economia  e delle finanze, di  concerto  con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro novanta  giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono  definite  le  modalità  procedurali  di  trasferimento alle Regioni interessate delle somme attestate sul  previgente “Fondo per la riduzione del  prezzo alla pompa dei carburanti nelle regioni interessate dalla estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi”, nel rispetto del criterio di assegnazione delle risorse alle regioni nelle quali sono ubicate le attività che hanno generato l’aliquota di coltivazione versata al fondo negli anni 2011, 2012 e 2013”.

Il passaggio è chiaro e si può partire da subito, perché nelle casse del fondo nazionale attualmente ci sono disponibili 150 milioni di euro versati dalle compagnie. In mezzo ci sono due regioni, Veneto e Campania, che potrebbero accaparrarsi 70 milioni ciascuno. La prima questione riguarda il Veneto e la questione dei rigassificatori, fatto che ha portato al congelamento dei 70 milioni per il 2011 destinati soltanto ai lucani, la seconda invece, ufficializzata tramite emendamento al Senato, riguardda un prelievo annuale di 10 milioni da parte della regione Campania fino al 2021.

ma dunque questo emendamento tutto lucano cosa dice? Sostanzialmente introduce un nuovo metodo di ripartizione tramite fondi regionali. In pratica le aziende titolari di concessioni dovrebbero versare le somme corrispondenti direttamente alle Regioni dove si estraggono gli idrocarburi. In questo modo si verrebbero a creare diversi fondi direttamente gestiti in loco. Ma nell’emendamento si specifica altro: tutte le somme delle royalties dovranno confluire nei fondi regionali assieme alle somme degli anni che vanno dal 2011 al 2013. Tutto questo svincolandolo dai limiti del patto di stabilità. nella relazione che accompagna la modifica si cerca anche di delineare un punto fondamentale, ovvero che  le somme corrispondenti al valore dell’incremento di  aliquota siano utilizzate “al fine di finanziare  interventi di efficientamento del patrimonio immobiliare tramite contributi ai cittadini, soprattutto caratterizzati da  condizioni di reddito tali da rendergli non percorribile l’investimento.

Tali forme di contributi pur non essendo  destinati in modo diretto al miglioramento delle condizioni ambientali, in funzione compensativa degli svantaggi per l’ambiente arrecati dagli impianti, in questo modo costituirebbero effettivamente  ristoro in favore dei residenti nelle regioni interessati dalle attività, agendo in modo perequativo e a vantaggio soprattutto dei soggetti più deboli.  L’aliquota aggiuntiva di prodotto della coltivazione  verrà quindi  esclusivamente destinata ai ristori commisurati alle estrazioni di idrocarburi  con esclusione dell’attività di rigassificazione,  secondo il criterio della territorialità e atteso l’indiscussa differenza, anche in termine di impatti, tra le attività di estrazione e quella di rigassificazione del gas naturale liquefatto.  Il termine “produzioni” va infatti inteso alla luce del significato attribuito dalla legge n. 625/1996 che definisce, in via speciale e settoriale, il rilascio e l’esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi”. Dopo Pittella e la sua proposta di referendum adesso toccherà ad Antezza, Folino e Speranza. Forza Italia si unirà alla corsa?

v.panettieri@luedi.it

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