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MATERA – Rappresentano una documentazione preziosa – perchè si riteneva fosse andata irrimediabilmente smarrita con il terremoto del 1980 – le carte processuali ritrovate nella dotazione archivistica dell’avvocato Niccolò De Ruggieri relative a un procedimento per il reato di concussione che portò all’arresto, l’8 febbraio 1950, di Rocco Scotellaro, il sindaco poeta di Tricarico.
Lo ha comunicato Raffaele De Ruggieri, anche lui avvocato, figlio del penalista materano scomparso 20 anni fa, in occasione della presentazione di una pubblicazione su quelle vicende giudiziarie curate dal circolo La Scaletta. Scotellaro venne detenuto a Potenza per 44 giorni e poi rimesso in libertà durante la fase istruttoria per “insussistenza dei fatti contestati”.
Alla base del procedimento ci furono due esposti-denuncia presentati da cittadini su presunte richieste di danaro che Scotellaro avrebbe chiesto per facilitare il rilascio di un’autorizzazione ai trasporti e per la concessione di aiuti dell’Unrra-Casas: “Mio padre – ha detto De Ruggieri – dimostrò l’insussistenza di quelle accuse, maturate in un clima politico particolare, dove la lotta politica si caratterizzava per la violenza degli scontri e degli antagonismi”.
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