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POCHE righe scritte con la tipica grafia dei bimbi che da poco hanno imparato a usare la penna. Pensieri semplici e disarmanti come disarmanti sono le richieste che fanno a lui: Babbo Natale che da ieri è tornato nel suo villaggio in piazza Matteotti.
E se l’anno scorso c’era chi, come Nicole, che scriveva “vorrei solo la pace nel mondo, non portarmi niente”, o  Aurora che, vista la sua richiesta – “Io da te vorrei solo una cosa, che convinci la mamma a farmi tagliare i capelli” – immaginiamo con una lunga chioma magari bionda, per non dire di Flavia che mette nero su bianco –  “quest’anno sono stata brava, ho mangiato tutto, ho dato il bacino ai nonni, non ho litigato con cuginetto, ti prometto di fare la brava. Per questo ti chiedo di portarmi il castello della principessa con i trucchi” – viene facile immaginare che i bimbi  di Potenza fino al prossimo 24 dicembre non cambieranno di molto la semplicità dei lori piccoli desideri.
Più difficili da accontentare gli adulti, che non sembrano mai contenti. Dell’albero per esempio: su Facebook discussioni se sia più bello quello degli anni Sessanta (mostrato in una bella foto di Potenza d’epoca) o quello di quest’anno. E, ovviamente, i più sognano la piazza Prefettura di cinquant’anni fa, anche se piena di macchine. E non sono contenti neppure i gestori dei piccoli stand in piazza Prefettura, secondo cui la maratona sul tapis roulant del farmacista Pasquale Brandi sta togliendo loro la giusta visibilità. C’è da giurarci: saranno i grandi a non avere regali da Babbo Natale. 
E comunque queste feste restano per i più piccini, che ieri sera hanno potuto finalmente impossessarsi del Villaggio di Babbo Natale. E via Pretoria si è così riempita nuovamente di famiglie, nonostante il freddo. Che poi a scaldare qualche papà ci hanno pensato anche le vetrine animate di qualche negozio di intimo.

POCHE righe scritte con la tipica grafia dei bimbi che da poco hanno imparato a usare la penna. 

 

Pensieri semplici e disarmanti come disarmanti sono le richieste che fanno a lui: Babbo Natale che da ieri è tornato nel suo villaggio in piazza Matteotti.

E se l’anno scorso c’era chi, come Nicole, che scriveva «vorrei solo la pace nel mondo, non portarmi niente», o  Aurora che, vista la sua richiesta – «Io da te vorrei solo una cosa, che convinci la mamma a farmi tagliare i capelli» – immaginiamo con una lunga chioma magari bionda, per non dire di Flavia che mette nero su bianco –  «quest’anno sono stata brava, ho mangiato tutto, ho dato il bacino ai nonni, non ho litigato con cuginetto, ti prometto di fare la brava. Per questo ti chiedo di portarmi il castello della principessa con i trucchi» – viene facile immaginare che i bimbi  di Potenza fino al prossimo 24 dicembre non cambieranno di molto la semplicità dei lori piccoli desideri.

Più difficili da accontentare gli adulti, che non sembrano mai contenti. Dell’albero per esempio: su Facebook discussioni se sia più bello quello degli anni Sessanta (mostrato in una bella foto di Potenza d’epoca) o quello di quest’anno. 

E, ovviamente, i più sognano la piazza Prefettura di cinquant’anni fa, anche se piena di macchine. E non sono contenti neppure i gestori dei piccoli stand in piazza Prefettura, secondo cui la maratona sul tapis roulant del farmacista Pasquale Brandi sta togliendo loro la giusta visibilità. 

C’è da giurarci: saranno i grandi a non avere regali da Babbo Natale. E comunque queste feste restano per i più piccini, che ieri sera hanno potuto finalmente impossessarsi del Villaggio di Babbo Natale. 

E via Pretoria si è così riempita nuovamente di famiglie, nonostante il freddo. Che poi a scaldare qualche papà ci hanno pensato anche le vetrine animate di qualche negozio di intimo.

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