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QUATTRO anni fa la crisi ha iniziato a farsi sentire anche sotto Natale. Questo è il periodo in cui, di solito, non si bada a spese. Se devi fare un  regalo importante vai in pasticceria e fai fare un bel cesto o prendi un panettone artigianale. Era così in passato. Da qualche anno a questa parte, infatti, sempre meno persone possono permettersi il “lusso” del regalo di qualità. E così anche sotto Natale, il periodo più atteso dai commercianti, le vendite sono diminuite.

«E così io mi sono inventato un’alternativa», racconta Franco Bitetto, pasticciere da ormai trent’anni, da ventidue con una sua Caffetteria in corso XVIII Agosto.

«Mi sono messo nei panni del consumatore – racconta – e con tutti i problemi che ci sono in giro posso capire le difficoltà di chi non può più permettersi di comprare tre panettoni artigianali, che ti costano almeno 20 euro l’uno».

Nasce allora l’idea di creare un prodotto sempre artigianale, ma assolutamente originale. E che ha un pregio in più: è economico.

«Ho iniziato quattro anni fa – racconta Bitetto – quando mi sono accorto del calo delle vendite dei panettoni artigianali. Anche quelli li abbiamo sempre fatti noi, ma hanno un costo che, evidentemente, con la crisi che c’è in giro non si possono più comprare».

E’ nato così il Panghiottone, la variante potentina al panettone milanese. A cui non ha nulla da invidiare: noci, noccioline, mandorle e uvetta. Ma il Panghiottone è stato solo l’inizio, perchè poi ogni anno si propone una specialità diversa. Il secondo anno è stato proposto il Pagnottone, con ripieno di mandorle, noci e nocciole e poco zucchero: «C’è chi lo mangia anche con il formaggio», racconta Bitetto.

Poi lo scorso anno è arrivato il Castagnotto, con castagne e gocce di cioccolato e quest’anno la proposta è il Cuor di neve, con pere e gocce di cioccolato.

Ogni specialità ha la sua caratteristica, il suo inconfondibile sapore: «e poi ogni prodotto ha una confezione particolare, quella di quest’anno per esempio lascia intravedere il prodotto come una piccola finestra». E i costi vanno dai 10 ai 13 euro, certamente più accessibili.

«Una soluzione che accontenta il cliente e anche me. Il cliente perchè così con la stessa cifra con cui prima poteva comprare al massimo due panettoni, ora può comprare cinque prodotti tutti artigianali e a lievitazione naturale. E sono più contento anche io, perchè così posso continuare a creare e inventare nuovi prodotti. E poi con queste novità sono riuscito a rimpiazzare le perdite». La crisi, qualche volta, è un’opportunità per migliorare.

a.giacummo@luedi.it

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