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POTENZA – Restano in corsa soltanto Luigi Gay, Francesco Mandoi, e Luciano D’Emmanuele per il posto di procuratore capo di Potenza.
E’ quanto ha deciso la V Commissione del Csm lo scorso 5 dicembre quando il laico Guido Calvi ha ritirato il suo voto per Giancarlo Donadio.
In pole position a questo punto c’è Luigi Gay, attuale procuratore di Santa Maria Capua a Vetere, proposto dai consiglieri Alberto Liguori e Giovanna Dirosa, di Unicost più Guido Calvi (laico del Pd); seguito da Mandoi sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, che è proposto da Roberto Rossi (Area) e Filiberto Palumbo (laico del Pdl); infine D’Emmanuele ex procuratore di Ariano Irpino, proposto da Alessandro Pepe (togato di Magistratura indipendente). Proprio i voti di Magistratura Indipendente con ogni probabilità alla fine si riveleranno decisivi.
Alla fine dei 29 candidati di partenza molti hanno già raggiunto altre destinazioni come il sostituto procuratore generale Giovanni Giorgio partito da Potenza per dirigere la procura di Macerata, e il procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli tornato nella “sua” Napoli. Entrambi concorrenti temibili, come pure il lucano “doc” Giancarlo Grippo, da tempo alla della procura di Vallo della Lucania e al primo posto tra tutti per anzianità. La sua assenza tra i nomi su cui si sono orientate le preferenze dei membri della Commissione aveva lasciato interdetto chi ancora oggi coltiva un ottimo ricordo del suo periodo di reggenza a Potenza. Ma è evidente che sulla votazione hanno prevalso logiche di corrente, le stesse che hanno alimentato un dibattito sotterraneo che si trascina ancora oggi.
l.amato@luedi.it
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