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SAN GIORGIO LUCANO – La popolazione sangiorgese confidava nell’incontro chiarificatore del sindaco Cirigliano con i vertici Snam e Cosvim, per il ripristino del metanodotto che alimenta il paese, per poi snodarsi nei comuni limitrofi di Oriolo, Nocara e Canna in provincia di Cosenza.

Le massicce piogge riversatesi su tutto il territorio lucano, hanno provocato anche l’ingrossamento del fiume Sarmento, con il conseguente crollo di una briglia di contenimento al metanodotto, rottura del tubo in due tronconi e l’interruzione dell’erogazione del gas ai comuni interessati.

Per diversi giorni, le avverse condizioni meteo, non hanno permesso gli interventi di ripristino, perché il danno si è verificato nell’alveo del fiume, difficilmente raggiungibile. Oggi, finalmente, con le prime giornate di sole e il fiume libero dalla piena, ci si attendeva un dispiegamento di uomini e mezzi da parte della Snam, società responsabile del tratto di metanodotto interessato, anche perché i comuni si sono visti recapitare una lettera di sollecito da parte della Cosvim, società fornitrice del gas alle utenze private, in cui intimava questi a prendere provvedimenti, sollecitando un loro interessamento verso altri enti statali, anche finanziario, per una risoluzione immediata del problema.

Evidenziando, nella stessa, che allo stato attuale, la spesa per operare in emergenza ricade  proprio a loro carico ormai da più di quindici giorni, data di inizio emergenza, da quando la fornitura del gas in questi paesi è affidata ad una ditta esterna, la Italia Trasporti, proveniente da Latina che con l’ausilio di carri bombolai, garantisce il servizio, almeno momentaneamente, visti i costi eccessivi che a detta del dottor Marino, suo rappresentante, attualmente si aggirerebbero intorno ai 500.000 euro, cifra destinata a lievitare, a cui la Cosvim, non riesce più a far fronte.

Il dirigente aggiunge che, se non si trova un rimedio immediato, «si potrebbe ipotizzare un interruzione del servizio, in altre occasioni abbiamo operato in emergenza, ma si è risolto tutto in pochi giorni, qui rischiamo il fallimento della società». Ma ad operare nel fiume troviamo pochi addetti, che ci dicono che stanno lavorando per conto della Snam e l’assessore comunale all’Agricoltura, Capalbo che rassicura tutti dicendo che: «I lavori saranno fatti con urgenza, per adesso con una trivella si sta sondando la natura del terreno nel letto del fiume, per verificare se è possibile by-passare il tratto di metanodotto più a valle dove la consistenza argillosa del terreno lo renderebbe più stabile, interrandolo ad una profondità maggiore di circa 20 metri per garantirne la stabilità >>. Il problema dei cittadini è, sempre quello di capire se possono stare tranquilli per il riscaldamento e le cucine delle loro case, o provvedere in altro modo, magari ripristinando i vecchi camini che garantivano loro anche la cucina, visto che si apprestano ad affrontare proprio i mesi più freddi, una sospensione improvvisa del gas, creerebbe enormi disagi non solo alle famiglie, ma agli enti pubblici alle scuole e ai ricoveri di anziani presenti in questi comuni. A nostro avviso, l’idea di far passare il metanodotto nuovamente nel letto del fiume, senza una regimentazione adeguata delle acque, anche se al momento pere l’unica risoluzione, non riteniamo sia risolutiva, posticiperebbe di qualche mese o anno il problema, fino alla prossima inondazione. Ci meraviglia il fatto che tecnici esperti di cui dispone la società, non trovino, una soluzione più adeguata e definitiva, visto che si tratta del Sarmento, un fiume a carattere torrentizio, che porta acqua solo per un breve periodo dell’anno. La speranza di tutti è che la conferenza di servizio fissata per domani alle ore 11 nella sala consiliare, con  i vertici delle aziende interessate.

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