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Il rapporto fra credito e imprenditori non gode di rapporti ideali.
Lo sanno bene gli uni e gli altri ma anche le istituzioni che ieri hanno firmato un protocollo d’intesa per agevolare l’accesso al credito alle imprese agricole.
L’intesa che prende le mosse dal protocollo firmato dall’Abi e Confindustria nel febbraio 2012, è stata sottoscritta ieri in Prefettura, confermando l’attenzione che mai come in questo momento, questo comparto merita.
La misura assume quasi il significato di una boccata d’ossigeno, in una fase che vede la Basilicata impegnata ad evitare il crollo di questo settore.
Spiega il vice ministro all’Interno, Filippo Bubbico: «Questa intesa nasce in un contesto di ordinarietà per iniziativa del Prefetto di Matera che ha voluto sensibilizzare gli istituti di credito attraverso l’Abi affinchè l’agricoltura possa contare su strumenti adeguati. A volte – continua – accade che la disponibilità di strumenti aggiuntivi come i fondi di garanzia non vengano usati anche per pigrizia dagli istituti di credito. L’accordo serve a prendere atto di quanto sia importante intervenire per sostenere il settore primario, perchè possa usare il credito per sostenere investimenti e gestire le fasi di valorizzazione del prodotto». Nelle stesse ore in cui le aree Metapontine fanno i conti con i danni dell’ennesima alluvione, Bubbico sottolinea: «Si aggiunge, poi, la situazione di criticità per effetto delle alluvioni per le quali la Regione sta lavorando per individuare la mappa dei danni. In questo modo, attraverso la dichiarazione di stato di calamità si possono assicurare interventi per le aziende. La frequenza di questi eventi e la carenza di risorse pubbliche, con il fondo di solidarietà insignificante, ci dovrebbe far orientare diversamente le politiche pubbliche. L’esperienza per la tutela delle produzioni agricole dalla grandine, deve essere estesa anche ad altri fenomeni. Se destinassimo le risorse, abitualmente destinate al ristoro dai danni, per incentivare l’assicurazione, tutto funzionerebbe meglio».
Nelle parole del Prefetto Luigi Pizzi, il senso profondo di quello che non è solo un protocollo. «L’agricoltura – ha detto – è un settore di cui occupiamo da tempo con il gruppo di lavoro ad hoc in cui abbiamo evidenziato le caratteristiche che rendono difficile il dialogo tra banche e imprenditori. La lettera d’intenti firmata oggi giunge dopo una lunga gestazione. L’accordo giunge in un momento drammatico per l’agricoltura lucana . L’idea di questa intesa nacque dopo le difficoltà che si erano create per le alluvioni del marzo 2011; ora facciamo i conti con altri due episodi». Al lavoro svolto dall’Osservatorio della Camera di Commercio ha fatto riferimento il sindaco Adduce che ha aggiunto: «Partecipiamo in prima linea a questo importante lavoro per l’impresa. L’agricoltura in passato aveva messo in evidenza il contributo che può dare all’occupazione. Il duro colpo ricevuto – ha concluso – mette in difficoltà quel lavoro. Credo che in questo senso ci sia molto da fare». E dall’assessore provinciale all’Ambiente Gianni Rondinone giunge l’ulteriore conferma sul ruolo dell’agricoltura: «Il settore ci consegna segnali positivi: si muove il Pil e c’è capacità da parte die giovani imprenditori agricoli.
L’Italia può trarre insegnamento da loro, in un momento in cui è necessario far percepire che ci sono atti che si muovono a favore di questo comparto». «Una iniziativa lodevole promossa dal Prefetto di Matera, Luigi Pizzi, ma che ora attende pronte e concrete risposte dall’ Abi e dalle banche che operano in Basilicata – ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Angelo Tortorelli – Va al prefetto Luigi Pizzi il merito di aver favorito questo percorso–ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli. Il documento può attivare strumenti finanziari per consentire alle imprese agricole un più agevole accesso al credito, in un momento di gravi difficoltà del sistema economico per la provincia di Matera e per il Paese. Ma occorre che l’Associazione bancaria italiana faccia fino in fondo e in concreto la propria parte, con la dovuta sensibilità e alto senso di responsabilità nel dare risposte agli imprenditori e del mondo agricolo in particolare».
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