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COSENZA – Avevano messo in piedi un’associazione per delinquere ma i soldi ricavati non finivano nelle loro tasche: servivano per sanare i conti del Comune. Lo ha scoperto la Polstrada di Cosenza, indagando su una vicenda che ha portato all’arresto del sindaco di Panettieri e del funzionario amministrativo comunale Pasquale Bilotta, entrambi posti ai domiciliari
Per altre tre persone, invece, è stata disposta la misura del divieto di dimora a Panettieri e in tutto sono indagate 69 persone per associazione per delinquere e falso. Secondo le accuse sindaco e dirigente si sarebbero associati per commettere reati di falso in autorizzazioni amministrative, rilasciando licenze di noleggio autobus con conducente senza che ne sussistessero i requisiti previsti dalla legge. Le imprese interessate all’operazione sono dislocate su tutto il territorio nazionale e nei loro confronti sono in corso i sequestri di 169 licenze.
Per il comandante dei vigili urbani di Panettieri, Pietro Paolo Torchia, è stato disposto il divieto di dimora. Al divieto di dimora sono stati sottoposti anche il geometra del Comune, Mario Mancuso, ed il responsabile di una cooperativa del settore autotrasporti, Alessandro Talarico. Secondo l’accusa, amministratori e funzionari del Comune di Panettieri, avrebbero, in particolare, prodotto false autorizzazioni amministrative al fine di concedere licenze di noleggio autobus con conducente senza che sussistessero i requisiti previsti dalla legge. Il giro d’affari è stato stimato in duecentomila euro.
Per il comandante dei vigili urbani di Panettieri, Pietro Paolo Torchia, è stato disposto il divieto di dimora. Al divieto di dimora sono stati sottoposti anche il geometra del Comune, Mario Mancuso, ed il responsabile di una cooperativa del settore autotrasporti, Alessandro Talarico. Secondo l’accusa, amministratori e funzionari del Comune di Panettieri, avrebbero, in particolare, prodotto false autorizzazioni amministrative al fine di concedere licenze di noleggio autobus con conducente senza che sussistessero i requisiti previsti dalla legge. Il giro d’affari è stato stimato in duecentomila euro.
«I soldi – ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, il dirigente della polizia stradale di Cosenza, Antonio Provenzano – servivano a rimpinguare le casse del comune».
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