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NESSUNO potrà mai spiegare perché una ragazza di appena 16 anni decida di smettere di vivere. Potremo interrogarci sui valori, sulla fragilità dei nostri adolescenti, su questa società che non offre loro alcuna certezza. Ma nessuna di queste sarà mai la risposta giusta.
Ieri pomeriggio è accaduto ancora, poco lontano dal centro storico, vicino alla discesa di San Gerardo. Un gesto improvviso, sembra, nulla che lasciasse presagire una tragedia. Qualche messaggio sembra l’abbia mandato a qualche amica, messaggi strani, un po’ preoccupanti. Tanto che le amiche avevano cercato di contattare qualcuno che fosse a lei vicino senza riuscire a rintracciarlo in tempo.
La sedicenne si è tolta la vita lanciandosi dal balcone della sua abitazione. Tutto è accaduto in pochi tragici attimi. Inutili i soccorsi: sul posto solo i carabinieri per accertare la tragica fine.
Una notizia che in poche ore si è sparsa in città. E, dopo poco, sul luogo della tragedia si sono ritrovate le amiche della ragazza, anche loro assolutamente incapaci di spiegare i motivi di un gesto così definitivo.
La giovane viene descritta, infatti, come una ragazza semplice e allegra. Cantava nel coro di San Gerardo, amava la musica. Come tante ragazze della sua età. Sembra che abbia lasciato delle lettere per spiegare il motivo del suo gesto. Che resta comunque incomprensibile.
Perché a 16 anni nessun ostacolo può sembrare così insormontabile da scegliere la morte come alternativa. Non un brutto voto, non una delusione d’amore possono rendere questo gesto comprensibile. Perché i 16 anni si associano alla vita e alla speranza. E invece sempre più spesso, dolorosamente, dobbiamo prendere atto che la realtà è sempre diversa.
an. g.
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