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COSENZA – Qualcuno dice che sembrano Peppone e don Camillo. Il paragone potrebbe anche reggere se non fosse che Occhiuto è un convinto credente e un cattolico praticante. Chi l’avrebbe detto che si sarebbe ritrovato a discutere con un prete?
Le scintille, invece, volano via Facebook e l’oggetto del contendere è sempre l’isola ecologica. Don Tommaso Scicchitano, parroco di Donnici, scrive in risposta ad un amico: «Non hai visto che dispiego inutile di polizia, carabinieri, vigili, cittadini, preti, nonne, ingegneri, gatti e volpi. Solo pinocchio ancora non si vede».
Il burattino di Collodi, da un po’ di tempo, è una presenza frequente nelle vignette e negli scambi del gruppo in difesa del territorio di Donnici. Quasi quanto Occhiuto, sempre in quegli scambi, è il coinvitato di pietra. Alla fine il sindaco sbotta. Nella sequenza di commenti, scrive a don Tommaso: «Pinocchio sarà lei. Che è solo un maleducato, altro che prete. Vada a dire la messa e a portare conforto alle persone, anziché mettere zizzania e offendere».
E a chi sdrammatizza citando Guareschi, Occhiuto replica: «Ognuno può esprimere liberamente un’opinione o anche protestare. Ma io credo che l’educazione e il rispetto delle persone venga prima di ogni cosa. Soprattutto per un prete. Io non mi sento Peppone e magari lui fosse don Camillo». Non è la prima volta che sul social network arrivano allo scontro. In un altro lunghissimo e partecipato scambio, stavolta sulla bacheca del sindaco, don Tommaso si trova a scrivere: «La mia sarebbe vanagloria se traessi un vantaggio di immagine, ma da come mi dici non è così… Fai pace con te stesso. Ripeto non capisco perché ti scaldi così tanto, se il tuo è un buon progetto verrà realizzato, io credo nelle istituzioni democratiche e ho ripetuto questo in ogni occasione. Vedremo chi ha ragione». E Occhiuto (anche qui al termine di un lungo commento): «La ragione spesso è dei fessi, o dei prepotenti». Il parroco rilancia: «Io prendo la parte del fesso».
Ma l’ultima battuta la strappa il sindaco: «Accomodati pure».
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