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L’ALLERTA è passata: il ciclone Nettuno ha abbandonato ormai la Calabria, lasciandosi però alle spalle uno scenario di distruzione e l’angoscia di una comunità in lacrime per la morte di Gianfranco Buonofiglio, il pescatore che lunedì è stato travolto dalla mareggiata alla foce del fiume Crati.
RITORNA IL SOLE SULLA CALABRIA – Su tutta la regione il cielo è tornato sereno, anche se non manca qualche addensamento nuvoloso. Le piogge intense e ripetute che hanno assediato la Calabria da domenica mattina hanno comunque lasciato il posto a una situazione di alta pressione con temperature in rialzo. Secondo gli esperti, la situazione dovrebbe restare tranquilla per tutta la settimana sull’Italia intera. Poi, nel weekend, la colonnina del mercurio tornerà a scendere e sulla parte meridionale della Penisola si rivedranno precipitazioni a carattere di rapidi temporali.
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L’ALLARME RIENTRATO PER IL DISPERSO – Nella serata di martedì, un’ultima coda d’ansia legata al ciclone: i vigili del fuoco hanno trovato un furgone abbandonato nel territorio di Corigliano e si è temuto che la persona a bordo potesse essere stata travolta da qualche corso d’acqua in piena. Due ore dopo i carabinieri hanno ritrovato il proprietario che dopo essere rimasto in panne aveva raggiunto la casa di un amico: era bagnato fradicio ma stava bene e l’allarme è rientrato.
Corigliano, però, è ancora sotto shock per la morte di Gianfranco Buonofiglio, il ventottenne travolto da un’onda lunedì mentre pescava insieme al suocero che si è salvato grazie all’eroico intervento di un finanziere (LEGGI) e ora sta lentamente cercando di riprendersi. Sui social network è partito un commovente tam tam per ricordare il giovane.
PORTO SOTT’ACQUA E STRADE CHIUSE – Il bilancio sullo Ionio cosentino è pesante anche dal punto di vista dei danni. Proprio a Corigliano, nella frazione marinara di Schiavonea, la situazione è rimasta seria anche per tutta la giornata di ieri: porto e lungomare sommersi, negozi allagati, attività completamente inagibili. Una parafarmacia sulla strada principale è stata invasa da sessanta centimetri d’acqua. E le scuole in tutto il comune di Corigliano sono rimaste chiuse anche oggi.
Più a sud, è allarme per il parco archeologico dell’antica Kaulon e soprattutto i resti del tempio dedicato al greco Apollo Katarsios, dio purificatore. Le mareggiate e i nubifragi incessanti di questi giorni rischiano di cancellare i resti dell’antica città greca alla periferia settentrionale di Monasterace marina. Il Parco Archeologico si estende a ridosso del mare parallelamente alla linea di costa e comprende un ampio settore dell’abitato antico e l’area sacra del tempio dorico. L’area oggetto d’indagine è quella del tempio dorico di Punta Stilo scoperto da P. Orsi nel 1911. E’ proprio questa la zona che in questi giorni è stata più minacciata dalle onde altissime e dalle piogge, condizioni avverse che hanno causato lo sgretolamento di parte del terreno, scivolato a mare.
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Nel catanzarese, invece, preoccupano ancora i tempi di ripristino della strada provinciale 25, che collega la Presila alla città capoluogo e che è stata distrutta già nel corso della prima ondata di maltempo del 19 novembre. Servono milioni di euro per sistemarla e i soldi non ci sono.
(Hanno collaborato Matteo Monte, Edoardo Corasaniti, Francesco Sorgiovanni)
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