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POTENZA – Un buco milionario. Un giudice e diversi creditori decisi a spartirsi le spoglie di quella che è stata la più grande concessionaria della Fiat di tutto il Sud Italia.
Si è tenuta ieri davanti al giudice Luigi Barrella l’udienza sul fallimento della storica ditta di Paolo Antonio Ranieri.
A costringere a portare i libri in Tribunale il noto imprenditore potentino, che ha iniziato la sua lunga carriera da giovanissimo con una piccola autofficina, sembra che siano stati alcuni rivenditori a cui si era rivolto nell’ultimo periodo.
A margine dell’udienza, che si è svolta a porte chiuse, l’avvocato che assiste Ranieri, Aldo Malchionda ha voluto dichiarare soltanto che «fin’ora non c’è nulla di definitivo».
Più loquace Ranieri in persona per quanto provato nella voce: «Stiamo attraversando momenti drammatici». Ha spiegato al telefono con il Quotidano. «Fin quando ho potuto le auto le ho pagate, poi sapete che cosa è diventato il mercato».
La concessionaria nella zona industriale di Tito ha chiuso i battenti ormai da diversi mesi.
Del caso si è interessata anche la procura di Potenza che con ogni probabilità ha aperto un fascicolo per verificare se ci siano state movimentazioni anomale di capitale dalle casse della società prima del crac.
Oltre alla concessionaria Fiat l’impero di Ranieri negli scorsi anni si è allargato anche nel settore dell’intrattenimento con la realizzazione di un cinema multisala con centro commerciale annesso al piano superiore della struttura di Tito e più di recente di un’altra concessionaria a marchio Volkswagen, attività gestite dai due figli.
l.amato@luedi.it
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