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CATANZARO – Un intero comprensorio, quello della Presila Catanzarese, rischia di rimanere completamente isolato. Dopo il crollo della strada statale 25, strappata dal fiume Alli, l’Anas ha dovuto ordinare il senso unico alternato sulla strada statale 109, l’unica alternativa per gli abitanti della zona. Un provvedimento necessario per alcuni danni riscontrati nel corso delle verifiche dopo l’ondata di maltempo. 

Appena ieri, i rappresentanti delle comunità di Taverna, Albi, Magisano, Sellia Zagarise, si sono ritrovati tutti insieme per chiedere di riottenere la “loro strada”, che collega la Presila al capoluogo; tutti battaglieri ed intenzionati ad operare i passaggi necessari,anche quelli estremi, per rivendicare il diritto di godere di una rete viaria accettabile dopo il disastro che ha reso la provinciale 25 il fantasma di stessa, risucchiata dal fiume Alli. 

In questa gelida giornata di fine novembre, tante le storie di ordinario disagio raccontate da cittadini inermi di fronte alla violenza della natura ed impotenti di fronte all’inerzia con la quale si sta affrontando l’argomento. C’è la storia di Carmela,giovane donna in attesa di un trapianto di rene che,per recarsi quotidianamente a fare dialisi a Catanzaro,pur di non affrontare le innumerevoli curve della vecchia statale 109,decide di percorrere una stradina di campagna che da Sellia si immette sul greto di quello stesso fiume che ha risucchiato la strada, correndo grandi rischi. 

C’è la storia di Davide Zicchinella, sindaco di Sellia, promotore dell’iniziativa e pediatra il quale per giungere sul posto di lavoro in orario,è costretto, come tutti i pendolari della zona, a fare le gimkane. Già in passato Zicchinella aveva denunciato l’inconsistenza strutturale della provinciale 25. Ancora, c’è la storia di Stefano, autista dell’ambulanza che con il servizio di 118 presta soccorso nel territorio presilano. 

A dare manforte ai cittadini, Antonia Canino, assessore del comune di Albi, Giuseppe Dardano,presidente dell’associazione “Coccinella giovani per Zagarise” e Domenico Gallelli, consigliere comunale del borgo presilano. Molte le storie raccontate, tutte con la tragica cornice del rischio collasso economico e sociale a cui andrebbe incontro un territorio ricchissimo se non si dovesse intervenire in tempo per ripristinare lo status quo.

 

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