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TORNA a prendere corpo il progetto legato alla casa di Josè Ortega, il celebre pittore che trascorse del tempo nella città dei sassi dove approfondì lo studio della cartapesta e della cultura popolare di Matera. Oggi alle 10 nella Biblioteca Scheiwiller del Musma (Museo della Scultura Contemporanea – Matera), in Via San Giacomo, si terrà infatti una conferenza stampa per comunicare la imminente apertura al pubblico de “La Casa di Ortega”, museo delle arti applicate e luogo della creatività manuale, dove esporre, tra l’altro, i bassorilievi policromi in cartapesta dell’artista spagnolo e le ceramoplastiche di Peppino Mitarotonda.
«Da tempo l’attenzione della comunità locale e di quella nazionale – si legge in una nota di Raffaello de Ruggieri, presidente della Fondazione Zetema – indugia sullo stato dei lavori di tale straordinario presidio culturale, tanto da ricevere continue pressioni ed esortazioni.
Nell’incontro programmato il 3 dicembre prossimo alle 18, nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi – alla presenza di Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, di Michele Attivissimo, responsabile dell’area calabro lucana del Banco Napoli e dell’ingegner Sante Lomurno, progettista e direttore dei lavori – ritengo di poter offrire una concreta risposta a tali corrette sollecitazioni, trasformandole, però in atteggiamenti di responsabilità e di protagonismo civico per l’attuazione di un tale disegno culturale».
E’ stato, infatti, definito con Banca Prossima – prosegue De Ruggieri – che è la Banca del Gruppo Intesa San Paolo dedicata al mondo “non profit”, il progetto finanziario e innovativo “Terzo Valore”, quale piattaforma operativa di Banca Prossima che consente alle persone – fisiche e giuridiche – di prestare in modo diretto denaro per progetti socialmente e culturalmente utili, con la garanzia di tale Banca etica della assunzione della erogazione, tramite mutuo agevolato, di almeno un terzo della somma occorrente e della puntuale restituzione delle somme prestate.
Ancora una volta la Fondazione Zétema di Matera vuole affermare il passaggio dalle parole ai fatti, attraverso la concretezza delle sue proposte e, questa volta, con il coinvolgimento di quanti, all’interno e all’esterno della città, vogliono assumere il ruolo responsabile di sostenitori di tali progetti esemplari.
Alla conferenza stampa parteciperà Salvatore Lorè, referente territoriale di Banca Prossima per Puglia, Basilicata e Calabria, per meglio illustrare i contenuti e le modalità procedurali di tale inedita forma di .
Il progetto legato alla fruizione pubblica della casa che ospitò Josè Ortega impegna da anni la fondazione e coloro che furono legati da amicizia e rapporto professionale con l’artista spagnolo, primo fra tutti Peppino Mitarotonda che in quelle sale ha trasferito l’affetto e l’eredità artistica lasciata da Ortega.
UNA VITA DIVISA FRA CREATIVITA’ E MILITANZA POLITICA
Josè Ortega è rappresentante del realismo sociale della Guerra civile spagnola e uno dei membri del gruppo “Estampa popular”, di cui fu anche fondatore. A tredici anni si trasferì a Madrid dove iniziò a realizzare i suoi primi dipinti e prese parte ai circoli antifranchisti, legando così le sue esperienze successive e la sua opera al forte impegno politico e civile. A 26 anni fu condannato per reati di opinione, e dopo il carcere nel 1952 uscì il suo primo ciclo di xilografie.
Nei primi anni sessanta iniziò il suo lungo esilio e si trasferì a Parigi, dove gli fu assegnata dal Congresso Internazionale dei Critici d’Arte del Verucchio diretto da Giulio Carlo Argan la medaglia d’oro per la sua azione di lotta per la libertà. Nel 1964 Antonello Trombadori organizzò la sua prima mostra personale in Italia alla galleria La Nuova Pesa di Roma, alla quale seguirono quelle del 1968 e del 1974.
Negli anni seguenti realizzò numerose esposizioni a Filadelfia, Toronto, Saint Louis, Zurigo, Torino e Bruxelles. Nel 1969 realizzò le venti incisioni della grande suite dei Segadores, ispirate dalle sofferenze dei lavoratori della terra.
Nel 1971 lavorò al ciclo Ortega±Dürer, sessanta incisioni riguardanti il tema della guerra civile spagnola presentate al Museo di Norimberga e poi esposte nel Castello Sforzesco di Milano. Si trasferì a Matera nel 1973, dove aveva il suo laboratorio nella sede del Circolo culturale La Scaletta nei Sassi, sperimentando nuove tecniche nello scolpire bassorilievi e utilizzando la cartapesta in modo innovativo; qui realizzò uno dei suoi cicli pittorici più importanti, Morte e nascita degli innocenti, presentato al Castello Sforzesco di Milano.
Alla città di Matera, a cui era profondamente legato, lasciò in dono molte sue opere. Nel 1976 dopo 16 anni di esilio gli fu concessa l’autorizzazione per tornare liberamente in Spagna, e così poté esporre le sue opere a Madrid, Valencia e Bilbao. A Matera nel 1995 gli fu dedicata una retrospettiva alla galleria Albanese Arte. Il 29 giugno 2011 è stato presentato, a Bosco, un incontro di presentazione del libro fotografico, dal titolo “Arte Contro”, dedicato ad Ortega. Oggi riposa a Parigi, nel cimitero di Montmartre.
matera@luedi.it
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