2 minuti per la lettura
LOCRI (RC) – La droga per la “Palermo bene” arrivava anche dalla Calabria. Grazie all’organizzazione di un avvocato palermitano che, dopo essere stato radiato dall’ordine in SIcilia, era stato iscritto al Foro di Locri, dove aveva ripreso la sua attività di legale parallelamente a quella di organizzatore del traffico di stupefacenti. Così è tornato in carcere l’avvocato Memi Salvo, ex difensore del boss di Brancaccio Giuseppe Filippo Graviano, già arrestato nel ’98 per associazione mafiosa. Il legale è uno dei 15 arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga condotta dalla polizia che ha scoperto un maxi traffico di cocaina tra il sud America e la Sicilia. Salvo è accusato di traffico internazionale e detenzione di stupefacenti.
L’ultimo blitz a Palermo conferma ancora una volta il rinnovato interesse dell’organizzazione mafiosa per la droga: le ultime indagini della polizia hanno ricostruito il particolare attivismo di due boss, uno legato al clan Brancaccio, l’altro a Villabate, che gestivano in prima persona il commercio all’ingrosso di cocaina, eroina e hashish che arrivavano dal Perù. Due trafficanti sudamericani sarebbero anche venuti a Palermo per definire i particolari dell’importazione di droga.
L’ELENCO DEGLI ARRESTATI – Questi gli arrestati dell’operazione “Monopoli” della polizia che ha fatto luce su un traffico di cocaina dal Perù a Palermo: Fabio Costantino (Vibo Valentia); Giuseppe Costantino (Vibo Valentia); Andrea Di Fede (Palermo); Ditran Dulemato (Albania); Claudio Fiorelli (Roma); Francesco Fumuso; Fatijon Karasani (Albania); Pasquale Lo Nardo(Palermo); Kristian Mancino (palermo); Domenico Marino (Palermo); Aldo Monopoli (Palermo); Antonio Riina (Palermo); Luan Lusithi (Albania); Memi Salvo (Palermo); Daniele Uzzo (Palermo).
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA