RUBINETTI ANCORA A SECCO – Ancora problemi per la fornitura idrica a Catanzaro che dal 19 novembre, giorno delle pioggie che hanno devastato il territorio, non riesce a trovare pace (
LEGGI). All’alba di oggi si è avuto un nuovo blocco dell’impianto di potabilizzazione di Santa Domenica che serve la città. La condotta di alimentazione, secondo quanto rende noto il Comune, si è spezzata in un nuovo tratto, situato in una zona particolarmente impervia.
La Sorical, società che gestisce le risorse idriche della regione, ha informato tempestivamente il sindaco Abramo e ha inviato tecnici e sul posto. Non è possibile al momento fare previsioni sui tempi di riparazione del guasto.
Per quattro giorni la città capoluogo di regione era rimasta all’asciutto a causa dei danni riportati dall’acquedotto in seguito al maltempo. L’amministrazione comunale invita i cittadini a razionalizzare l’uso dell’acqua, soprattutto nei condomini forniti da autoclavi, in modo da ridurre i disagi. E il sindaco Abramo, nel frattempo, ha convocato per le 12 una conferenza stampa sull’emergenza idrica, che nelle ultime ore si è tinta anche di giallo.
E’ scoppiato infatti il caso dei presunti favoritismi nell’utilizzo della autobotti che sarebbero state gestite ad uso clientelare. Tanto che il sindaco Abramo, sulla base delle segnalazioni giunte alle testate giornalistiche e di alcune note stampa di movimenti politici e associazioni dei consumatori, ha deciso di aprire un’inchiesta. Chiederà una relazione sugli spostamenti delle autobotti e invita, intanto, coloro che hanno segnalato i presunti favoritismi di produrre fotografie o altre prove. Un caso sul quale certamente ci sarà una grande polemica. Il fascicolo si aggiunge a quello aperto dalla procura (
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RIAPRONO ALCUNE SCUOLE – Dopo una settimana di chiusura, riaprono alcune scuole di Catanzaro. A riferirlo è una nota dell’ufficio stampa del Comune. Riprendono l’attività didattica, infatti, gli istituti superiori, le scuole parificate e quattro istituti comprensivi di competenza comunale i cui plessi sono serviti dagli acquedotti che non presentano alcun problema. Si tratta degli istituti comprensivi “Vivaldi” di Catanzaro Lido, “Casalinuovo” di rione Fortuna, “Mattia Preti” del quartiere Santa Maria e “Manzoni” di Catanzaro nord. Restano sospese le lezioni, ancora per un giorno, a titolo precauzionale, negli istituti comprensivi i cui plessi sono serviti dall’impianto di Santa Domenica che, come è noto, ha subito varie interruzioni e alla cui ripresa la Sorical sta lavorando. Si tratta degli istituti “Catanzaro est” che abbraccia Siano e il centro storico, “Patari/Rodari”, “Gagliano/Mater Domini” e “Don Milani”.
Nel centro storico sospese le lezioni anche al Convitto “Galluppi”, all’asilo comunale “Pepe” e all’istituto Pascoli-Aldisio. La decisione è stata assunta dal sindaco Sergio Abramo, di concerto con l’assessore alla Pubblica istruzione, Stefania Lo Giudice. Il sistema scolastico del capoluogo si rimette così gradualmente in moto dopo il forzato stop imposto dall’ondata di maltempo che ha causato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile per molti giorni.
SORICAL NON HA SOLDI – E’ stato il responsabile operativo della Sorical, Sergio De Marco, a tracciare gli accadimenti di questi ultimi giorni. “La zona di Magisano dove sorge la conduttura principale dell’acquedotto – ha spiegato nel corso della conferenza stampa con Abramo – è stata interessata da una piovosità pari a circa 201 millimetri in poche ore. Un quantitativo che equivale ad una bomba d’acqua. Nessun sistema di infrastrutture può reggere ad un’onda d’urto di tale genere, tanto meno un sistema come quello dell’acquedotto di Catanzaro che è molto complesso e che venne realizzato dalla Cassa del Mezzogiorno tanti decenni addietro. Abbiamo identificato otto punti critici sul tracciato e, oggi, stiamo intervenendo con dei ‘cerotti’ che possono tamponare ma non risolvere il problema. Servirebbe almeno un’ingessatura, sempre sperando che non si rompa, ma per farla ci vorrebbero tre milioni di euro che Sorical non ha. Va detto, inoltre, che sul fiume Alli non c’è più una briglia, mentre si sono susseguite le escavazioni di inerti che hanno indebolito la tenuta delle infrastrutture”.