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CATANZARO – Il nubifragio che i è abbattuto su Catanzaro nella notte tra lunedì e martedì ha spazzato via anche le certezze più forti. Lasciando una città nuda nella sua debolezza del territorio, ma anche nella gestione dell’emergenza (GUARDA FOTO E VIDEO). Evidenziando un territorio fragile. Pronto a crollare completamente sotto 140 millimetri di acqua, un terzo di quanto ne è caduto in Sardegna. Così, a tre giorni di distanza da quella notte, il capoluogo calabrese sembra ripiombato a trenta, quaranta anni fa, con le autobotti a centellinare l’acqua nelle piazze principali del paesotto. Nel capoluogo della Calabria, nel 2013, c’è rabbia. C’è la desolazione di abitanti che si sentono abbandonati nella loro difficoltà. Isolati da una mancata programmazione che non è un problema di oggi, ma di anni di incuria, non programmazione, cattiva gestione dei servizi. Perché se con 140 millimetri di pioggia (e non è affatto un record) tutto è crollato. E le tubature di un intero sistema idrico sono state spezzate come fuscelli. E la situazione è così critica che, mentre la gente si dispera, impreca e si arrabbia, anche le istituzioni ed i politici litigano. Persino nella stessa coalizione. Perché c’è la consapevolezza che dinnanzi alla più piccola emergenza ci si trovi assolutamente impreparati. 

ACQUA RAZIONALIZZATA E AUTOBOTTI – Per affrontare una situazione così critica, dopo 72 ore senza una goccia d’acqua dai rubinetti, il Comune di Catanzaro ha avviato una opera di razionalizzazione, con flussi di acqua che arrivano ad orari e zone prestabilite. E poi ha individuato alcuni punti della città dove, da oggi pomeriggio, stazionano le autobotti della Protezione civile per i rifornimenti alla popolazione. Ed è davanti a queste autobotti che si assiste alla drammaticità della situazione. Appena 500 litri di acqua, quanta ne porta una cisterna, due tubi, e tutti ci cittadini intorno, con mezzi di fortuna, secchielli, bottiglie di plastica. Scene difficili da comprendere rispetto alla portata dell’evento.
TEMPI IMPREVEDIBILI – Il sindaco Abramo ha provato a trovare rimedi: “Non è possibile fare previsioni. Quello che posso dire – ha affermato – è che l’impegno da parte del Comune è massimo per il pieno ripristino dell’erogazione idrica e si sta lavorando giorno e notte, senza sosta, anche con delle fotoelettriche, sulla conduttura principale”. Abramo ha riferito che “sono al lavoro tre squadre di tecnici che devono fare fronte a notevoli difficoltà perché si tratta di zone impervie e difficili da raggiungere. Tubi e saldatrice sono stati trasportati con un elicottero”. “Per venire incontro alle esigenze dei miei concittadini alle prese con la mancanza d’acqua – ha detto ancora Abramo – ho chiesto anche ad altri miei colleghi sindaci di mettere a disposizione le loro autobotti”. 
DENUNCE, DIMISSIONI E RICHIESTE DI AIUTO – Era ovvio, quindi, che in questo clima di incertezza le polemiche politiche prendessero il sopravvento. Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro per interruzione di pubblico in merito ai problemi della fornitura idrica. Il Codacons sta infatti studiando la fattibilità di una azione risarcitoria a tutela di tutti i cittadini di Catanzaro che, a seguito delle interruzioni nell’erogazione del servizio idrico abbiano subito danni morali e materiali. “Alla Procura – conclude l’associazione dei consumatori – chiederemo anche di accertare se corrisponde al vero quanto segnalatoci da alcuni residenti, secondo cui si sarebbero verificati dei rifornimenti di acqua “ad personam” in favore di personaggi politici di spicco”. La coalizione che sostiene il sindaco Abramo ha scomodato, invece, l’amor patria americano: “In America, quando accade una calamità naturale – è scritto in una nota – viene messo uno stop alle polemiche politiche e tutti si rimboccano le maniche. Democratici e Repubblicani abbandonano i loro rispettivi schieramenti e lavorano per superare le emergenze”. Lo scrivono in un documento dei capigruppo consiliari di maggioranza di Catanzaro, Domenico Tallini (Forza Italia), Marco Polimeni (Catanzaro da Vivere), Carlo Nisticò (Lista Scopelliti), Eugenio Riccio (Catanzaro con Sergio Abramo), Luigi Levato (Per Catanzaro), Andrea Amendola (Adc). “Prendiamo atto positivamente – prosegue il documento – dell’atteggiamento responsabile e costruttivo di alcuni consiglieri comunali del Pd, che hanno lavorato ad una sinergia con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Marco Minniti, e del sindaco di Lamezia Terme Speranza, esponente di Sel, che ha fornito un’autobotte alla città capoluogo. Perfino il Movimento 5 Stelle ha dimostrato sensibilità istituzionale chiedendo un incontro collaborativo al sindaco. Purtroppo registriamo l’esistenza di taluni settori della sinistra dediti allo sciacallaggio, pronti a speculare su un evento atmosferico di eccezionale portata che ha sconvolto un territorio di per sè molto fragile e devastato da decenni di incuria. Qualcuno vuole evidentemente prendersi qualche rivincita elettorale sulla pelle dei cittadini”. 
Ma nella stessa maggioranza c’è chi non la pensa allo stesso modo: “Chiedo al presidente Giuseppe Scopelliti la rimozione immediata dei vertici regionali della Protezione civile”. Ad affermarlo è il consigliere comunale di Forza Italia Sergio Costanzo,. Costanzo, nella nota, fa riferimento a “tutti quelli che, in questi giorni di massima emergenza nel capoluogo calabrese, non hanno saputo fare il proprio dovere, dimostrando estrema incapacità di gestire la situazione. Stiamo vedendo quotidianamente una città letteralmente in ginocchio per i danni causati dal maltempo: il Comune, le associazioni, i pochi, ma valorosi agenti della Polizia locale, le Forze dell’Ordine, i Vigili del fuoco, i privati cittadini hanno lavorato anche a mani nude per ridurre il più possibile i disagi creati dalla calamità naturale che si è abbattuta su Catanzaro fra lunedì e martedì”. 
Ed è su questo filo conduttore che si inseriscono i gruppi consiliari del centrosinistra. In una nota a firma di Pd, Psi, Sel e Idv l’affondo è senza mezzi termini: “La gestione dell’emergenza idrica post maltempo a Catanzaro fa rabbrividire per l’incompetenza e l’incapacità dimostrata dai vertici della Protezione Civile, della Sorical, dal Sindaco Sergio Abramo. Nessun piano – prosegue la nota – di assistenza ai cittadini, specie a quelli svantaggiati; nessuna notizia chiara su tempi di ripresa e modi di tamponamento; nessuna iniziativa presa nè sul piano politico, nè sul piano amministrativo, nè sul piano organizzativo. La città di Catanzaro, Capoluogo della Regione Calabria, è stata letteralmente abbandonata ai suoi problemi. Chiediamo le immediate dimissioni dei vertici di Protezione Civile e Sorical, e del Sindaco Sergio Abramo, per manifesta incapacità. Chiediamo al Prefetto, Raffaele Cannizzaro, di avocare a sé – conclude la nota – la gestione della situazione. Tremiamo al pensiero che la nostra Città sia così impreparata e inerme di fronte alle emergenze”. Anche Legambiente Calabria è intervenuta puntando il dito contro le inefficienze degli apparati e i ritardi nella programmazione.
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