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VENT’ANNI di Unesco per la città dei Sassi. Pronti per scrivere la Carta di Matera.
La città dei Sassi, iscritta nel 1993 nelle liste del Patrimonio mondiale Unesco, ospiterà, da oggi a sabato, a Palazzo Lanfranchi, il convegno internazionale “The International Protection of Landascape 2.0”.
La manifestazione sarà coordinata da Pietro Laureano, ed è annunciata come un evento che potrà esser prima di tutto: «Una grande possibilità per l’Unesco stesso – a voler far risaltare alcuni concetti espressi dalla prestigiosa firma.
Perché più che gli oltre venti minuti di presentazione dell’appuntamento, che il sindaco Salvatore Adduce ha garantito ieri mattina nella sala conferenze del Comune di Matera, ha quindi sicuramente fatto la puntale e precisa sintesi dell’architetto e urbanista Laureano.
«Intanto arriveranno 30 ospiti internazionali – ha spiegato Pietro Laureano, fra le altre cose – e sono previsti 60 interventi. Possiamo dire – ha poi spiegato Laureano – che sarà un avanzamento della riflessione Unesco sul paesaggio, un convengo pensato per parlare al mondo, che dice delle cose al mondo.
Ci piacerebbe, per esempio, che alla fine si redigesse la Dichiarazione di Matera.
Perché questa città – ha chiosato l’architetto – ha fatto nel 1993 da apripista, aiutando a creare un nuovo punto di vista sul paesaggio.
Potremmo dire che allora nacque ‘il pensiero delle caverne’ e adesso lavoreremo sul ‘codice internazionale delle caverne’”.
Grazie a un vicinissimo passato che ha fatto il salto “dalle caverne alle stalle” (Laureano). Durante la tre giorni si parlerà in inglese, ma con la traduzione simultanea utile ad avvicinare la gente comune ai ragionamenti d’altissimo livello. Il primo cittadino, Salvatore Adduce, ha invece parlato dell’evento anche con altre chiavi di lettura.
Dopo aver fatto la cronistoria del riconoscimento per Matera e aver citato enti e personalità che lavorarono alacremente per raggiungere quell’obiettivo. «E’ il momento giusto – ha per esempio riflettuto Adduce – per mettere insieme il riconoscimento ottenuto nel ’93 con il percorso verso la candidatura a Capitale Europea per la Cultura 2019.
Non sarà solamente un celebrazione – ha aggiunto il sindaco – ché questa volta siamo difronte a un vero e proprio work in progress».
Tra gli attestati di stima, quello alla Sovrintendente Marta Ragozzino per la sua attività e, contestualmente, per aver contributo a rendere Palazzo Lanfranchi “luogo magico” oltre che “emblematico” adatto a ospitare, in veste di “luogo della memoria”, iniziative delle quali vantarsi.
Riconoscimento pubblico anche alla direttrice del Museo “Ridola”, Annamaria Patrone, che ha anche allestito un vetrina speciale nelle stanze del Museo di via Ridola. Oltre a numerosi esperti italiani del paesaggio e diversi rappresentanti istituzionali da più punti della penisola, la città dei Sassi accoglierà professionisti provenienti da Spagna, Messico, Israele, Colombia e Gran Bretagna. Tutti al lavoro per redigere la Carta.
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