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CATANZARO – Era stato accusato da un giovane arrestato di averlo aggredito e picchiato, ma adesso ogni ipotesi d’accusa è crollata nei confronti di un militare dell’Arma dei Carabinieri, S. L. dopo che il giudice del tribunale di Catanzaro lo ha assolto “perchè il fatto non sussiste”. Si chiude così il primo capitolo di una vicenda iniziata il 6 febbraio del 2010 quando, durante un posto di blocco nei pressi del polifunzionale di Catanzaro Lido, militari dell’Arma hanno notato che da una traversa di via Stretto Antico scendeva una Ford Ka a fari spenti.
Insospettiti, i carabinieri hanno deciso di fermare l’auto per un controllo ma il conducente non si è fermato all’alt. Ne è nato un inseguimento conclusosi sul ponte Nalini, dove però i due giovani occupanti dell’auto in fuga avrebbero opposto resistenza ai militari, gettando in un corso d’acqua alcuni involucri. I due giovani sono stati arrestati al termine di una colluttazione: sono accusati di possesso di involucri contenenti sostanza stupefacente, detenzione di un tubo di ferro di genere vietato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Tempo dopo, però, durante il processo a carico di uno dei due giovani arrestati, S. R., 32 anni, il difensore di quest’ultimo chiese al giudice di poter sentire in aula uno dei militari operanti in qualità di persona sottoposta ad indagini spiegando che il suo cliente aveva denunciato il carabiniere accusandolo di averlo percosso ingiustificatamente la sera del proprio arresto. Quel procedimento, adesso, si è chiuso con la piena assoluzione del militare – chiesta e ottenuta dal suo difensore, l’avvocato Antonio Lomonaco -, che a questo punto attenderà di conoscere il responso del tribunale a proposito della propria controquerela per calunnie a carico di S. R..
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