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UN sistema per il trasporto della droga ingegnoso quello messo in piedi da tre aostani che rifornivano gli spacciatori di marijuana con droga considerata di ottima qualità, che arrivava in Valle d’Aosta nascosta in mezzo alla ‘nduja, alle soppressate e ai barattoli di peperoncino di ignari corrieri che trasportano i prodotti tipici inviati da parenti della provincia di Reggio Calabria.
A finire in maette Michele Fonte, 50 anni, la figlia, Veronica Fonte (26) e il marito Gianluca Cammareri (24) tutti aostani. I tre sono stati arrestati dai carabinieri mentre suddividevano e pesavano 1,5 kg di marijuana in un garage. Il gip del tribunale di Aosta ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere. Denunciata inoltre una loro stretta parente, proprietaria del garage.
Le indagini, ancora in corso, sono iniziate tre mesi fa. L’operazione è stata ribattezzata ‘Sapori di Calabria’: il camioncino di prodotti tipici che arriva ogni due settimane circa in Piemonte e in Valle d’Aosta «all’insaputa del corriere trasportava regolarmente un chilo e mezzo di marijuana, che l’organizzazione pagava 4 euro al grammo per poi rivenderla mediamente al doppio», spiega il maggiore Samuele Sighinolfi, al comando del reparto operativo dei carabinieri di Aosta. L’ultimo carico è del 16 novembre, l’arresto risale al giorno successivo. Una ventina le segnalazioni per il consumo di droga nell’ambito dell’indagine, avviata per contrastare il consumo di stupefacenti tra i più giovani.
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