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Quando, nel 2008 cominciarono a parlare di capitale europea della cultura, non pochi materani li guardarono con diffidenza. Ma Francesco Salvatore e i 15 componenti iniziali (oggi sono una trentina) dell’associazione Matera 2019, con la caparbietà di chi è sicuro delle proprie idee e non si lascia distrarre dagli scettici, andarono avanti. «All’epoca nemmeno noi sapevamo cosa stavamo dicendo e proponendo – ha affermato in un’intervista al Quotidiano Francesco Salvatore -. Ne è passato di tempo prima che le istituzioni comprendessero lo strumento che mettevamo loro nelle mani». Nel plaudire all’ingresso di Matera del ristretto gruppo di città che concorreranno al titolo di capitale europea della cultura, Salvatore ricorda che il Dossier presentato dal Comitato alla giuria europea ha un doppio significato. Una è culturale, legato al lancio della città. L’altro, il più importante, è quello urbanistico. Adottando il dossier, rileva Salvatore, le Istituzioni hanno approvato uno strumento di programmazione che dovra dispiegare i suoi effetti nei prossimi 4 anni. Ed è questa, a giudizio del presidente dell’associazione Matera 2019, la vera importanza dell’iniziativa nata ormai cinque anni fa. In ultimo Salvatore annuncia la pubblicazione entro il prossimo Natale di atti e documenti legati alla genesi dell’idea e che costituiscono una testimonianza della storia recentissima della città.
Abbiamo utilizzato la metafora del “percorso del carro della Bruna” sin dai primi momenti in cui è nata l’idea Matera 2019.
A luglio 2008 abbiamo cominciato ad immaginare cosa poteva essere, idealmente guardando lo “scheletro massiccio”, e pensando a cosa poter costruire sopra. A novembre 2009 abbiamo presentato il “bozzetto” alla città e abbiamo chiesto, ottenendola, l’approvazione degli amministratori (dobbiamo ringraziare, in particolare, il presidente Franco Stella che che si è prestato a farci da consulente “politico” assistendoci con i suoi consigli nei momenti più difficili).
Con la costituzione del Comitato Matera 2019 abbiamo “consegnato il carro alla città”. Da lì è cominciato il “percorso verso Matera 2019”. E ora siamo fieri di dire che “è arrivato in Cattedrale”: la prossima tappa sono i “tre giri” in onore dei Protettori della Città.
È un momento delicatissimo, in cui ogni materano deve fare di tutto per difendere il progetto. Difenderlo da coloro che vorrebbero affondarlo, i bastian contrari, ma anche da coloro che sono pronti a salire da vincitori senza averne meriti.
Il “progetto Matera 2019” ha davanti a sé sei mesi intensi, durante i quali sarà necessario dare sostanza a quanto si è scritto nella prima versione del Dossier.
La soddisfazione è immensa, la soddisfazione per essere stati i precursori di un’idea che è alla base del “Piano Strategico di Sviluppo della Città di Matera”.
Il tutto attraverso un percorso partecipato, avviato dalla città per la città. Un percorso nato dal fermento culturale di parte di cittadini che, una volta tanto, non si sono divisi per accaparrarsi le briciole di fondi pubblici per la cultura, ma si sono messi insieme per chiedere a gran voce che le Istituzioni si facessero promotrici di una programmazione di medio lungo termine individuando un obiettivo comune.
Ancora una volta, paradossalmente, in questo progetto che non ha precedenti per una città come Matera, si riparte dall’inizio. Prima c’era l’idea, poi il Comitato, quindi il Dossier, ora si deve lavorare per definire, non più solo ipoteticamente ma nella realtà, come arrivare al 2019, e soprattutto come fare in modo che il percorso di qui al 2019 diventi il trampolino di lancio affinché Matera diventi punto di riferimento per l’industria della cultura, del turismo e dell’Accoglienza.
Oggi nessuno deve sentirsi escluso e speriamo sia ormai chiaro che per Matera 2019 non è possibile immaginare corsie preferenziali. Emergeranno soltanto coloro che saranno capaci di proporsi e di proporre idee e progetti di grande livello.
In questi momenti in cui si respira l’aria del trionfo, non possiamo non sottolineare quanto fortemente sostenuto agli inizi: il percorso verso Matera 2019 è ancora più importante rispetto al titolo Capitale Europea della Cultura.
Non possiamo non ricordare, ancora, il doppio significato che il Dossier acquisisce ogni giorno di più: quello culturale che giustifica la competizione per il titolo, e quello amministrativo, per noi più interessante, quale documento programmatico di gestione del futuro della nostra città e dell’intera regione Basilicata
È doveroso in questo momento ringraziare quanti hanno partecipato, con spirito volontario e con un senso di dovere e di riconoscenza nei confronti di quanto ci ha consegnato il passato della città, a far nascere l’idea Matera 2019: dai componenti dell’esecutivo dell’Associazione culturale Matera 2019 Vito Epifania, Raffaele Vitulli, Francesco Porpora, Maria Rosaria Salvatore, Gianleo Iosca, Ilaria d’Auria, al direttore artistico del “Programma Cadmos” Giovanni Pompeo, a Raffaello de Ruggeri, a Nicola Buccico ed a Nicola Madio che contribuirono a gettare le basi dei primi documenti ufficiali del percorso; ai collaboratori più stretti Antonio Biscaglia, Massimiliano Burgi Giuseppe Losignore, Domenico Taratufolo, Antonella Andrisani, Carmela Cosentino, Peppe Pentasuglia, Alessandro Dragone e a tanti altri giovani materani che sono stati sempre presenti e che continuano a lavorare per Matera 2019.
Non vogliamo dimenticare l’apporto di tante aziende materane che hanno contribuito alla realizzazione dei materiali: da Puma Pubblicità a La Stamperia a Dvs Video Service a La Traccia, Gramma Servizi , Diotima e tante altre.
Ma un grande aiuto, forse il più importante è stato quello offerto dall’Associazionismo attraverso il Lams, Mifajazz, Culturee, Cinefabbrica, Fidas Donatori Sangue, Volontariato Materano.
L’Associazione Matera 2019 è viva, è sempre stata presente, sa quando essere in primo piano e quando lavorare in sordina. Ha avuto un ruolo importante all’interno del Comitato tecnico scientifico per Matera 2019.
Oggi che la candidatura non solo è realtà ma Matera è in finale è nella short list insieme ad altre 5 città italiane su 21 candidate, oggi che è necessario più che mai essere ancora una volta precursori del prossimo futuro, l’Associazione Culturale Matera 2019 non intende farsi trovare impreparata. Speriamo di riuscire a regalarci ed a regalare ai materani per il prossimo Natale, quasi in un “a futura memoria” la pubblicazione degli atti della genesi dellidea. Soprattutto, come già concordato con il sindaco Salvatore Adduce e con il direttore del Comitato Matera 2019 Paolo Verri, l’Associazione Culturale Matera 2019 è pronta a farsi promotrice del Forum dell’Associazionismo culturale lucano per far in modo che ognuno possa condividere le proprie idee, i propri progetti, ed essere sicuro di trovare un contenitore nel quale essere valutato senza preclusioni di sorta. Quindi a breve, non appena passata la “sbronza” del passaggio del turno, un altro “pronti via” verso Matera 2019.
*presidente associazione Matera 2019
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