CATANZARO – Esiste una mappa in Calabria, un vero e proprio lavoro scientifico che misura la febbre del mare calabrese. E’ quello che è stato presentato stamattina a Palazzo Alemanni dall’assessore regionale all’Ambiente, Franco Pugliano, dalla direttrice dell’Arpacal, Sabrina Santagati e dal comandante della capitaneria di porto, Martinez. “I nostri dati si sovrappongono a quelli del ministero della Salute e sono veritieri – dice l’assessore Pugliano – e mostrano un mare con dei picchi di criticità, ma che sta bene in salute, che è talvolta sporco, ma non inquinato. La cosidetta schiuma molto spesso registrata, soprattutto sul Tirreno, non è altro che il segno della prolificazione di alghe. Va detto che parlare dello stato di salute del mare non equivale a quello della depurazione. Un punto scientifico. Non politico. E’ chiaro che bisogna lavorare sulla depurazione e i soldi ci sono, aspettiamo anche quelli del Cipe”.
Il lavoro nasce anche dalle 907 segnalazioni effettuate dal primo luglio al primo settembre, di cui 875 ricevute tramite il numero verde, 32 tramite il “1530” della Guardia Costiera, sono stati effettuati 446 interventi, 439 campionamenti ed analizzati 1788 parametri analitici. Altri dati del “report 2013” dal titolo “Abbiamo acceso un faro sul mare”, riguardano le segnalazioni giornaliere medie (14), mentre le visite complessive del sito internet, nel periodo di attivazione del servizio, sono state 11.643. Se si sommano anche gli interventi effettuati nel periodo estivo del 2012, sempre grazie al servizio “SOS pronto intervento mare” (427 interventi e 1344 esami), il Dipartimento ambiente è riuscito ad ottenere una mappa abbastanza completa dello stato di salute del mare calabrese, utile per avviare una serie di interventi mirati alla salvaguardia dell’ambiente. Altro dato viene fuori dallo studio fatto ed è che la ricchezza della Calabria è conforme agli standard per il 92 per cento, significa che per tutti i chilometri di costa ionica e tirrenica solo nell’8 per cento abbiamo specchi d’acqua inquinati.
L’Arpacal che ha monitorato il mare ha anche pubblicato i dati registrati e ha ottenuto ben 11mila clic. “Significa che l’interesse c’è”, dice la Santagati. Mentre il comandante Martinez è pronto a giurare che “in altre capitanerie d’Italia il lavoro fatto in Calabria sarà imitato”.
A tutto questo va aggiunto il servizio Sos Mare, un numero verde attivo, sempre (800331929) attivo che permette segnalazioni tutto l’anno. Quest’estate a denunciare schiuma sospetta sull’acqua a Sellia è stato anche il procuratore di Torino. Lo afferma Oscar Ielacqua, direttore tecnico dell’arpacal, che annuncia nuove indagini dell’agenzia regionale, tra cui quella della presenza di amianto. Mentre dalla giunta regionale si promettono interventi mirati, anche perché adesso si sa dove agire. Intanto la cartina che pubblichiamo mette in evidenza in numero di segnalazioni (e quindi quelle negative e non) di tutta la costa calabra.