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REGGIO CALABRIA – Dal teatro Siracusa di Reggio Calabria, ieri sera, ha ufficialmente preso il largo la nuova campagna dell’Osservatorio nazionale sulla ‘ndrangheta per combattere, in tre mosse, la schiavitù del “pulsante”. Per “Soli contro…”, con l’Osservatorio e Claudio La Camera, ci sono le Iene, con Luigi Pelazza (GUARDA LA VIDEO INTERVISTA), il questore Guido Longo e il procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e il Quotidiano della Calabria in qualità di partner.
Per sostenere una battaglia a largo spettro contro il trittico nero formato da gioco d’azzardo, estorsione e violenza. Un logo “No slot”, per i locali che scelgono di non ospitare le macchinette; un numero verde e una massiccia campagna di informazione sui rischi della dipendenza. Dietro quel “separé”, che sempre più spesso isola il quadrato del gioco virtuale, in bar, tabacchi e locali, si consumano drammi che la campagna dell’Osservatorio, con le Iene e il Quotidiano della Calabria, tenterà di arginare. Informare ed agire, per poter dire finalmente di non essere più “Soli contro”.
A fornire i dati di questo universo parallelo, che risucchia storie e vite schiave della “cloche”, è l’Osservatorio Nazionale sulla ‘ndrangheta, guidato da Claudio La Camera. Il primo dato: “dal 1994 ad oggi – è la stima di chi sta monitorando il fenomeno – risultano attivi nel territorio di Reggio Calabria ben 92 imprese commerciali che gestiscono altrettanti centri scommesse e sale giochi”. Ma è nell’ultimo lustro che questo mercato conosce un’impennata clamorosa: “Oltre la metà di queste sale – snocciola l’Osservatorio – ben 53, e con un indice di percentuale pari al 58%, sono state costituite negli ultimi cinque anni, cioè dal 2009 fino ad oggi”.
E’ dunque proprio in questo parossistico moltiplicarsi di agenzie del gioco che l’Osservatorio si è concentrato. In un’inchiesta, pubblicata oggi sull’edizione cartacea del Quotidiano emerge una fotografia di questo mondo nel quale i sogni sfiorano i drammi. «Per la criminalità è un nuovo modo per fare i soldi», rileva anche la Fipac-Confesercenti sulla base di un dossier che si concentra sulla ludopatia tra gli ultra 65enni pensionati.
Un suggerimento arriva da Enzo Pelazza, la “iena” di Italia 1 che ha scelto di sostenere, insieme al Quotidiano, la campagna dell’Osservatorio: «Il gioco d’azzardo oggi è da considerarsi una malattia e lo Stato la prima cosa che dovrebbe fare è vietare che nessuno faccia pubblicità a qualunque tipo di gioco che nell’illusione di sistemarvi per tutta la vita, in realtà vi rovina lentamente – è il monito del giornalista – Faccio un esempio per capire la gravità del fenomeno. E non è satira. Due matematici di Torino stanno facendo un’indagine dalla quale è venuto fuori che se prendiamo un aereo e prima di partire compriamo un “gratta e vinci” o un biglietto di qualunque lotteria abbiamo più probabilità che cada l’aereo piuttosto che vincere con quel biglietto».
A cura di Antonietta Catanese, Andrea Iacono, Domenico Grillone
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