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CROTONE – Il satanismo è presente da sempre nel Crotonese anche perchè ha trovato terreno fertile per le pratiche arcaiche e magiche in uso fin da tempi immemori. Uno spaccato del fenomeno viene dato dalla testimonianza di un uomo di Cirò Marina, attivo nel campo dell’imprenditoria, che non intende rendere nota la sua identità. «Il satanismo a Cirò Marina e nella provincia c’è stato e c’è ancora, anche se il culmine è stato raggiunto, secondo me, un paio di anni fa. I riti vengono effettuati nella chiesa della Madonna del mare e nella chiesa del cimitero».
Le due strutture si trovano, effettivamente, lontane dal centro abitato e si prestano, effettivamente a queste pratiche lontane da occhi indiscreti; in particolare, la prima viene utilizzata soprattutto per la festa patronale di san Cataldo. «Nella stragrande maggioranza – continua l’uomo nel suo racconto – si tratta di ragazzi e molte ragazzine, provenienti anche da Crotone e da altri centri della provincia, come Torretta di Crucoli». Quella della giovane età è l’elemento che colpisce di più. «Hanno un’età media – continua l’imprenditore – tra i 18 e i 20 anni, anche se ci sono persone più grandi, che fungono da maestri». Una delle mete preferite (da ciò anche la scelta della chiesa) sono proprio i cimiteri; «in particolare – continua la testimonianza – la zona prediletta da questi gruppi sono gli ossari. Non disdegnano, però, di effettuare riti anche in abitazioni private». C’è un gruppo originario che introdotto il fenomeno nella cittadina “marinota”. E’ un gruppetto ristretto. «Uno di loro ormai è morto, mentre un altro si è trasferito in Sicilia, in una città dove, guarda caso, sono dati in aumento i casi di satanismo».
Ma quella del crotonese è solo la punta di un sistema che interessa varie parti della regione, come dimostrano diverse testimonianze ed vari episodi che richiamano al contatto con il male.
I RITI E I GIOCHI SESSUALI – Sulle modalità con cui si svolgono i rituali, la testimonianza dell’imprenditore fornisce alcuni dettagli, che combaciano perfettamente con le caratteristiche del così detto satanismo acido, praticato da giovani e che ha come base principale l’uso di droga e altre sostanze psicotrope. «I riti – racconta l’imprenditore – sono incentrati soprattutto su giochi sessuali. Si mette del sale formando un circolo con una stella che funge come pentagono, una sorta di protezione». Proseguendo, poi, i dettagli si fanno un po’ più cruenti. «Nei rituali vengono utilizzate anche candele, cera e si sacrificano anche degli animali, e con il loro sangue ci si imbratta, perché il sangue rappresenta la vita». Altro elemento fondante della ritualità è il «grosso uso di droga e di alcol, spesso assunti contemporaneamente, insieme ad un miscuglio di sostanze di tipo allucinogeno». Restando sempre alle modalità dei riti, il testimone sottolinea che «sono spiegati in dei libricini, ma spesso si possono trovare anche da internet, che è un’altra grande fonte da cui si attinge per questi tipi di attività». Nella ritualità, poi, un vengono utilizzate «delle croci mese al rovescio», classico simbolismo; altro riferimento contro la religione, il fatto che «nelle cerimonie vengono bruciati dei santini». Pratica, questa, in voga anche in altri contesti di affiliazione.
I LEGAMI CON I SUICIDI – Ci sarebbero legami tra i suicidi di giovani ragazze e il satanismo. E’ la testimonianza di un artista a ricostruire questi fatti: «Alcuni suicidi di ragazze, possono essere attribuite, anche se non esclusivamente, alla frequentazioni di questo mondo». Secondo quanto raccontato, infatti, «nei rituali, in casi estremi, si arriva anche al sacrificio umano. Si individuano soprattutto delle persone senza fissa dimora che sono da sole e la cui scomparsa non può destare sospetti».
Altro elemento utile a comprendere l’avvio del fenomeno, è l’origine del gruppo. «Tutto è cominciato con l’arrivo, in passato, di un gruppetto di studenti universitari che avevano studiato a Torino». La città esoterica per eccellenza.
SPARISCONO OSTIE E OGGETTI SACRI – «Ad esempio Il furto recente nella chiesa di Cirò Marina – chiosa l’artista – è sicuramente legato al gruppo di satanisti». Ma la presenza del fenomeno nell’hinterland cirotano sono testimoniati anche dai i diversi furti che si sono susseguiti nelle chiese della zona, e che sin da subito hanno fatto puntare i sospetti su gruppi satanici. In particolare, un furto è avvenuto nel 2010, e precisamente nella notte fra il 26 e il 27 gennaio, nella chiesa di San Cataldo Vescovo: all’epoca furono sottratti tre calici, quattro pissidi vuote e una pisside contenente le ostie consacrate. A scoprire il furto era stato il viceparroco, don Pasquale Aceto, alla riapertura della chiesa: i beni avevano anche un certo valore economico, ma a destare sospetti è stato anche il furto delle ostie consacrate.
I sospetti, più che fondati, nacquero anche dal fatto che quindici giorni prima, una setta satanica aveva annunciato, attraverso dei volantini la celebrazione, proprio nella città di Cirò Marina, di riti di iniziazione per i nuovi adepti.
Per la chiesa profanata con il furto delle ostie, il vescovo, monsignor Domenico Graziani, aveva disposto la cerimonia di riconsacrazione e purificazione del lungo sacro, prima di essere riaperto al culto. Il parroco di allora, monsignor Antonino Terminelli, disse: «noi stiamo per ingaggiare una grande battaglia: nella chiesa di San Cataldo è venuto Satana, è venuto un indemoniato, un’anima diabolica che è vicino a noi e che ha commesso il più grande delitto».
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