Dopo il pugno, studenti compatti contro il prof e la Procura apre un'indagine anche su di lui

SERRA SAN BRUNO – La campanella suona. Il prof attende qualche minuto, poi esce tra i fischi e le contestazioni degli studenti. Meno male che ci sono i poliziotti a contenerli mentre minacciano di arrembare l’Opel Tigra a bordo della quale il docente si allontana dall’istituto. Qualcuno pensava che avrebbe disertato le lezioni. D’altronde dopo il pugno che uno studente minorenne gli aveva assestato dritto al volto, lui s’era recato in ospedale a farsi refertare: prognosi di due giorni, non ancora scaduti. Ligio al dovere, s’è comunque ripresentato a lavoro. Potrebbe essere presto costretto ad uno stop forzato, visto che il preside ha segnalato il caso all’Ufficio scolastico regionale, presso il quale sarebbero state attivate le procedure per la sua sospensione. Ciò perché alcuni aspetti della vicenda denunciata al Commissariato di Serra San Bruno, dopo la presunta aggressione di giovedì, non tornano. Anche alla luce di un primo episodio, avvenuto appena il 31 ottobre, che aveva visto lo stesso insegnante coinvolto in un’altra zuffa, con un altro ragazzo della scuola e sempre davanti ai compagni. Anche questo caso sarebbe stato denunciato, dal prof, non alla polizia ma ai carabinieri. E poi c’è da tenere in considerazione anche la reazione del corpo studentesco, che si schiera compatto contro l’insegnante. Mentre le autorità regionali valuteranno il comportamento del docente ed il consiglio d’istituto convocato per lunedì deciderà sull’eventuale sanzione da comminare allo studente, è bene rimettere ordine in una storia che s’arricchisce di diversi particolari, tutti all’attenzione delle forze dell’ordine e sui quali, oltre alla Procura dei minori di Catanzaro, è interessata a far luce anche la Procura ordinaria di Vibo Valentia. Particolari da vagliare con estrema cautela, tutti da riscontrare, ma che è opportuno sviscerare alla luce della portata di un caso che rischia di mettere in discussione l’istituzione scolastica per una vicenda che ha finito inevitabilmente col turbare sensibilità e ordine pubblico.