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CASTROVILLARI – Le porte carraie del carcere di Castrovillari si sono aperte alle 18,50 di questa sera: Ivan Forte, il ventinovenne reo confesso condannato in primo grado a 20 anni di carcere per l’omicidio della compagna Tiziana Olivieri (LEGGI L’ARTICOLO), uccisa il 19 aprile 2012 nella sua casa di Rubiera (Reggio Emilia), è di nuovo in galera. Vi è stato portato dai carabinieri della compagnia di Castrovillari, dove il giovane andava a presentarsi tre volte al giorno da quando, il 7 maggio scorso, era stato scarcerato per errore nella fissazione della prima udienza del processo (LEGGI L’ARTICOLO). Tre giorni fa è stato infatti condannato dal giudice Angela Baraldi del tribunale di Reggio Emilia . 

Per lui il pubblico ministero Valentina Salvi aveva chiesto l’ergastolo. Forte – secondo questo primo grado di giudizio – ha strozzato Tiziana e ha poi tentato di dare fuoco all’appartamento per far pensare a un tragico incidente. Inoltre, secondo il pm, sussiste anche l’aggravante dei futili motivi. Ma il giudice ha ritenuto che la pena dovesse essere di vent’anni (tenuto conto della riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato) e ha stabilito una provvisionale di 300mila euro per il figlio minorenne della vittima, 170mila per la madre, Rosella Carlini, e 50mila per il fratello Alessandro. Per i familiari della quarantenne, che speravano nell’ergastolo, è stata una “sentenza troppo mite”. (LEGGI L’ARTICOLO)
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