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VIBO VALENTIA – Con Andrea Mantella ci scambiavamo doni per le feste: a Natale, a Pasqua ad esempio. Io davo a lui qualcosa come giubbotti e lui in cambio mi faceva avere degli affettati, della carne, la fiorentina in particolare. C’erano ottimi rapporti». A parlare è Domenico Russo, titolare dell’omonima concessionaria, parte offesa al processo “Nasty Embassy” che vede imputato, oltre a Mantella (difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Catanzaro) anche Salvatore Morelli (avv. Giuseppe Di Renzo) e Vincenzo Mantella (avv. Sabatino) accusati dell’estorsione allo stesso imprenditore vibonese che stamani è stato ascoltato nell’udienza celebratasi nell’aula bunker del nuovo palazzo di giustizia. Una deposizione di oltre due ore, nel corso della quale più di una volta il pm distrettuale Pierpaolo Bruni ha contestato quanto riferito dal teste in dibattimento rimarcando invece quanto da lui affermato negli interrogatori resi alla Squadra Mobile di Catanzaro e dalle cui parole, di evidente sofferenza per la situazione estorsiva che lo vedeva vittima, si era sviluppata l’inchiesta.
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