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VIBO VALENTIA – Effetto domino. Il cellulare per la traduzione degli imputati ha un guasto e ritarda di un’ora, un imputato in regime di domiciliari avverte nel frattempo un malore ed è costretto ad allontanarsi dall’aula, due componenti del Collegio giudicante sono impegnati nelle more in un’altra udienza che andrà a sentenza, uno dei testimoni si allontana anch’egli per motivi personali, gli accertamenti medici disposti dal presidente del Tribunale – alle 15.00 è impegnato in funzione di gip per una convalida – nei confronti dell’imputato potranno essere espletati soltanto dopo le 15.30. Tutte questa serie di circostanze inaspettate, che va ad aggiungersi alla situazione di profonda sofferenza del palazzo di giustizia vibonese, ha fatto saltare un procedimento penale di Dda che vede accusate cinque persone per rapina, estorsione, armi ed altro e ritenute appartenenti al clan Lo Bianco. L’udienza era fissata per le 9.00 ma una serie di imprevisti, cui si è aggiunta anche l’impossibilità di un teste a deporre per concomitanti impegni di lavoro, ha decretato un vero e proprio effetto domino che malgrado l’inizio della seduta alle 12.30 ha determinato il rinvio dell’udienza con una giornata che di fatto è stata persa.

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