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CARA direttrice, approfitto della sua ospitalità per esprimere la mia solidarietà a Giuseppe Di Bello e ai candidati della sua lista esclusa dal Tar dalla prossima competizione elettorale regionale. Lungi da me pensare a complotti o a un piano preordinato, ma l’impressione che il Tar – ammettendo la lista di Pittella e escludendo le altre due in predicato – abbia usato due pesi e due misure è molto forte. Anche il ricorso che Giuseppe Di Bello ha fatto al Consiglio di Stato è stato respinto.

Se in Basilicata esiste un minimo di senso civico e di opinione pubblica democratica, bisogna riconoscere che in questi anni Di Bello ha dovuto remare controcorrente nella sua battaglia sui temi del degrado ambientale della regione senza che nemmeno da sinistra vi fosse il dovuto riconoscimento del valore delle sue azioni e delle sue denunzie.

Anche qui non è necessario pensare a una preordinata azione persecutoria.

Ma ci sarà una ragione per la quale nessuno, o quasi, ha mostrato indignazione per il fatto che Di Bello, vincitore delle primarie del Movimento Cinque Stelle, è stato escluso dalle candidature a causa di una condanna subita proprio in ragione delle sue battaglie ambientaliste, e altrettanto è avvenuto ora al momento dell’esclusione della sua lista dalla competizione elettorale?

Naturalmente, questo non vuol dire che tutte le singole denunzie sui problemi ambientali fatte in questi anni da Di Bello (come dal Partito Radicale o dalla Ola) corrispondano esattamente allo stato delle cose.

Può anche darsi (ma le smentite non sono state finora esse stesse incontrovertibili) che in qualche caso l’allarme fosse esagerato.

Ma se anche così fosse, resta il fatto che il quadro generale della condizione dell’ambiente in Basilicata appare desolante.

E nonostante le “esagerazioni” di Di Bello, vere o presunte, il tema dell’ambiente stenta a mantenere i primi posti nell’agenda politica di questa fase pur così tormentata della vita della Basilicata.

Figuratevi se tutti avessero continuato a tacere!

In questa competizione elettorale tutti dicono di voler voltar pagina e invocano, da sponde opposte, il rinnovamento.

 E’ del tutto evidente che esso non sarà questione di pochi giorni. Ed è mia opinione che senza un’affermazione di un punto di vista autonomo di sinistra, rappresentato dalla candidatura di Maria Murante, e dalle liste che le sostengono, tutto sarà più difficile.

Ma è bene che già da ora tutti quelli che il rinnovamento lo invocano si abituino a considerare le battaglie come quelle condotte da Di Bello una risorsa invece che un problema.

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