1 minuto per la lettura
REGGIO CALABRIA – La Corte d’appello di Reggio Calabria ha condannato a 16 anni di carcere Vincenzo Perri, accordando uno sconto di pena di 2 anni rispetto alla sentenza di primo grado. Il giovane è accusato dell’omicidio di Vincenzo Priolo, avvenuto a Gioia Tauro, nel Reggino, l’11 luglio 2011. Perri era stato condannato in primo grado dal gup del Tribunale di Palmi a 18 anni di carcere, mentre ancora si trovava in stato di latitanza. Secondo la ricostruzione della polizia e della procura di Palmi, l’11 luglio 2011 Vincenzo Priolo e altri tre giovani parteciparono al pestaggio di Perri sulla statale 111 di Gioia Tauro.
Perri, però, era armato e uccise durante il pestaggio Priolo facendo perdere da quel giorno le sue tracce. L’individuazione del presunto assassino avvenne in tempi rapidi anche perchè il delitto si consumò sotto una telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale. Perri rimase latitante fino al 18 marzo scorso, quando la polizia della città del porto lo ha arrestato a casa di un parente a Gioia Tauro.
Da quel delitto, secondo quanto ricostruirono gli inquirenti, nacque una faida familiare che produsse gli assassini di Giuseppe Priolo, zio di Vincenzo, e di Francesco Bagalà, uno dei giovani che aveva partecipato al pestaggio di Perri, e il tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, parente di Perri arrestato insieme a altre 5 persone con l’accusa di avere ammazzato Giuseppe Priolo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA